Alberti, Leon Battista, L' architettura

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2319LIBRO PRIMO. uola, che Tiphone ſotterrato nella Iſola di Procida ſpeſſe uolte ſiriuolge, & che
di quì naſce, che bene ſpeſſo la Iſola triema tutta da ſondamenti.
Di queſto caſo
hanno coſi cantato i Poeti, perciò che la Iſola è veſſata da tremuoti, &
da bocche,
che gettano in modo, che gli Eritrei, &
i Calcideſi, che già in quella habitarono,
115 furono forzati à fuggirſene.
Et di nuouo poi, coloro che vi furono mandati da
Hierone Siracuſano, accio vi edificaſſero vna nuoua città, per la paura del conti-
nuo pericolo, &
di tal miſeria ſe ne fuggirono. Per tãto tutte le coſe, coſi fatte, ſi
debbono riandare cõ lunga oſſeruatione, &
notarle, & farne cõparationi aſſomi-
gliadole ad altri luoghi, accioche ꝑ queſto ſe ne acquiſti buona, &
intera notitia.
2210
Di alcune piu occulte commoditadi, & incommoditadi, della Regione, le quali da Sauii
debbon eſſere ricerche. Cap. VI.
DEbbeſi ancora ricercare diligentemente, ſe quella Regione è ſolita ad eſ-
3315 ſere moleſtata, da alcune incommodità piu ſecrete.
Platone penſaua che
in certi luoghi fuſſe, &
inſpiraſſe alcuna volta certa terminata potenza di
ſpiriti, laquale fuſſe hor moleſta, &
hor propitia à gli habitatori. Sono certa-
mente alcuni luoghi, doue gli huomini facilmente impazzano, alcuni doue fa-
cilmente da loro ſteſsi ſi procacciano danno, alcuni doue con lo impiccarſi, ò
4420 con il precipitarſi, ò con ferro, ò con ueleno faciliſsimamente ſi tolgono la ui-
ta.
Aggiugni à queſto, che egli è ancora di neceſsità eſaminare diligentiſsima-
mente, da piu occulti inditij di Natura, tutte quelle coſe, che fanno à queſto pro-
poſito.
Era antico coſtume trouato inſino à tempi di Demetrio, che non
ſolamente nel porre le Città, &
le Caſtella, ma nel porre ancora gli allog-
5525 giamenti de gli eſſerciti, per alcuni giorni ſi guardaſsino le inteſtine delle pe-
core, che in quel luogo ſi fuſſero paſturate come dentro ſteſsino;
& che colo-
re haueſſero.
Nellequali ſe per ſorte haueſſero trouato difetto alcuno, dice-
uano che quello era luogo da fuggirlo, per eſſer mal ſano.
Varrone dice, che
ſapeua certo, che in certi luoghi volauano per aria alcuni minuti animaluzzi, pic
6630 coli come atomi, iquali riceuuti con il fiato inſieme dentro al polmone, ſi ap-
piccauano alle inteſtine, &
rodendole cauſauano malattie crudeli, & corrotte,
&
inoltre peſte, & morti. Nè ſi deue laſciare indietro, che e’ ſi truouano alcu-
ni luoghi, che di lor natura non haranno, nè incommodità, nè pericolo alcu-
no, ma ſaranno talmente collocati, che da i foreſtieri che ui capitano, ui ſarà
7735 bene ſpeſſo condotta peſte, &
miſeria. Et queſto non accade ſolamente per ue
nirti adoſſo eſſerciti armati à uolerti fare ingiuria, come interuiene à quelle ter-
re, che ſono eſpoſte à Barbari, &
à gli efferati. Ma per riceuerli ancora ami-
cheuolmente, &
alloggiarli, nuocono oltra modo. Altri per hauere hauuti
uicini deſideroſi di coſe nuoue hanno portato paricolo mediante il danno, &

8840 la rouina di quelli.
Pera in ſul Mar maggiore colonia de’ Genoueſi conti-
nuamente è tormentata dalla peſte, perche in quel luogo ſon riceuuti ogni
giorno Stiaui, sì infermi dello animo, sì dal continuo lezo, &
ſporcitia, fradici,
&
conſumati. Dicono ancora che egli è coſa da ſaui, & da huomini di buon
conſiglio, andar ritrouando da gli augurii, per oſſeruatione del Cielo, che

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