233209LIBRO II.
ſcrupolo tutta la filoſofia;
parendomi, che poche
quiſtioni abbia men ſublimi di queſta. Indi a me
rivolta, deſidero bene, diſſe, che, poichè voi non
avete tanta paura, e vi dà l’ animo di ſuppor coſe
alle leggi della natura contrarie, mi diſcopriate,
come ciò poſſa farſi ſenza timore. Et io allora così
incominciai: Signora, facil coſa ſarebbe e molto
ſpedita il ſoddisfarvi; ſe i filoſofi, che oggidì fanno
tanto rumore delle leggi della natura, e non hanno
altro in bocca, aveſſero poſto cura di ſpiegare di-
ligentemente quello, che per nome di legge voglia-
ſi intendere; ma, non ſo come, più vaghi di nomi,
che di diffinizioni, hanno cominciato a introdur
voci, et a riceverne, a guiſa che il popolo fa, ſen-
za determinarne il ſignificato. E troverete moltiſ-
ſimi, che altro mai non nominano nei lor diſcorſi,
che idea chiara e diſtinta, ſemplicità della natura,
analogia, legge, ed alrri nomi ſomiglianti; e pochiſ-
ſimi troverete, ſe ne troverete alcuno, ai quali ſof-
fra l’animo di fermarſi a ſpiegarne con diligenza la
ſignificazione; di che tanto più ſono a mio giudicio
da riprendere, che di queſti ſteſſi nomi ſi ſervo-
no nel formar le regole del vero e diritto argo-
mentare; onde altro che conſuſione e oſcurità non
può naſcere. Ma venendo al nome di legge, che
tanto oggidì s’ uſa nelle ſcuole de’ſiſici, egli è
certamente uno di quelli, che, non eſſendo ſtati
fino ad ora ſtretti da niuna certa diffinizione, van-
no vagando liberamente, e prendendo ora un ſen
timento, et ora un’ altro, di che molti non
quiſtioni abbia men ſublimi di queſta. Indi a me
rivolta, deſidero bene, diſſe, che, poichè voi non
avete tanta paura, e vi dà l’ animo di ſuppor coſe
alle leggi della natura contrarie, mi diſcopriate,
come ciò poſſa farſi ſenza timore. Et io allora così
incominciai: Signora, facil coſa ſarebbe e molto
ſpedita il ſoddisfarvi; ſe i filoſofi, che oggidì fanno
tanto rumore delle leggi della natura, e non hanno
altro in bocca, aveſſero poſto cura di ſpiegare di-
ligentemente quello, che per nome di legge voglia-
ſi intendere; ma, non ſo come, più vaghi di nomi,
che di diffinizioni, hanno cominciato a introdur
voci, et a riceverne, a guiſa che il popolo fa, ſen-
za determinarne il ſignificato. E troverete moltiſ-
ſimi, che altro mai non nominano nei lor diſcorſi,
che idea chiara e diſtinta, ſemplicità della natura,
analogia, legge, ed alrri nomi ſomiglianti; e pochiſ-
ſimi troverete, ſe ne troverete alcuno, ai quali ſof-
fra l’animo di fermarſi a ſpiegarne con diligenza la
ſignificazione; di che tanto più ſono a mio giudicio
da riprendere, che di queſti ſteſſi nomi ſi ſervo-
no nel formar le regole del vero e diritto argo-
mentare; onde altro che conſuſione e oſcurità non
può naſcere. Ma venendo al nome di legge, che
tanto oggidì s’ uſa nelle ſcuole de’ſiſici, egli è
certamente uno di quelli, che, non eſſendo ſtati
fino ad ora ſtretti da niuna certa diffinizione, van-
no vagando liberamente, e prendendo ora un ſen
timento, et ora un’ altro, di che molti non