Zanotti, Francesco Maria
,
Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre
,
1752
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LIBRO II.
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ſcrupolo tutta la filoſofia; </
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">parendomi, che poche
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quiſtioni abbia men ſublimi di queſta. </
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">Indi a me
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rivolta, deſidero bene, diſſe, che, poichè voi non
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lb
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avete tanta paura, e vi dà l’ animo di ſuppor coſe
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alle leggi della natura contrarie, mi diſcopriate,
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come ciò poſſa farſi ſenza timore. </
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">Et io allora così
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incominciai: </
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">Signora, facil coſa ſarebbe e molto
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ſpedita il ſoddisfarvi; </
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preserve
">ſe i filoſofi, che oggidì fanno
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tanto rumore delle leggi della natura, e non hanno
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lb
/>
altro in bocca, aveſſero poſto cura di ſpiegare di-
<
lb
/>
ligentemente quello, che per nome di legge voglia-
<
lb
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ſi intendere; </
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echoid-s2985
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preserve
">ma, non ſo come, più vaghi di nomi,
<
lb
/>
che di diffinizioni, hanno cominciato a introdur
<
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/>
voci, et a riceverne, a guiſa che il popolo fa, ſen-
<
lb
/>
za determinarne il ſignificato. </
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preserve
">E troverete moltiſ-
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lb
/>
ſimi, che altro mai non nominano nei lor diſcorſi,
<
lb
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che idea chiara e diſtinta, ſemplicità della natura,
<
lb
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analogia, legge, ed alrri nomi ſomiglianti; </
s
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<
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preserve
">e pochiſ-
<
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/>
ſimi troverete, ſe ne troverete alcuno, ai quali ſof-
<
lb
/>
fra l’animo di fermarſi a ſpiegarne con diligenza la
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lb
/>
ſignificazione; </
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">di che tanto più ſono a mio giudicio
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lb
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da riprendere, che di queſti ſteſſi nomi ſi ſervo-
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lb
/>
no nel formar le regole del vero e diritto argo-
<
lb
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mentare; </
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">onde altro che conſuſione e oſcurità non
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può naſcere. </
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preserve
">Ma venendo al nome di legge, che
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lb
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tanto oggidì s’ uſa nelle ſcuole de’ſiſici, egli è
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lb
/>
certamente uno di quelli, che, non eſſendo ſtati
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lb
/>
fino ad ora ſtretti da niuna certa diffinizione, van-
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lb
/>
no vagando liberamente, e prendendo ora un ſen
<
lb
/>
timento, et ora un’ altro, di che molti non </
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