Gallaccini, Teofilo
,
Trattato sopra gli errori degli architetti
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OSSERVAZIONI SOPRA GLI ERRORI
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">Del primo piano della Scala, e ſua arcata nel Palazzo di S. E.
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lb
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l’ Ambaſciator di Spagna.</
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p
>
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s
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preserve
">Queſta foggia d’ arcata, che oſſervaſi ſu queſta ſcala, è aſſolutamente fuor di re-
<
lb
/>
gola, e ſtravagante, per riſpetto alla ſua figura, che anzichè comparire vera arca-
<
lb
/>
ta, ſembra un mezz’arco a cartelle, ed è più appropriata ad un’ arcova da letto,
<
lb
/>
che d’ ordinario ſi forma di legname, e ſi aſſicura con chiodi, lo che non può eſe-
<
lb
/>
guirſi mai ſulla pietra. </
s
>
<
s
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echoid-s4037
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preserve
">L’Architetto, che così pensò, avrà forſe avuto le ſue ragio-
<
lb
/>
ni, da eſſo riputate buone; </
s
>
<
s
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echoid-s4038
"
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preserve
">ed avrà procurato, o con fili coperti togliere lo sforzo
<
lb
/>
a tal arco, che ſpinge nelle cartelle, od avrà prolungato l’ arcata fino al vivo della
<
lb
/>
colonna. </
s
>
<
s
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preserve
">Con tutto queſto non oſtante la ſua figura è falſa e inſuſſiſtente; </
s
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preserve
">nè ſiffatte
<
lb
/>
arcate ſonoſi vedute giammai nella ſoda e verace Antichità, ma bensì nella Gotica, e
<
lb
/>
barbara, che non aveva nè miſure, nè diſpoſizione ragionevole. </
s
>
<
s
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echoid-s4041
"
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preserve
">Ma il noſtro Architet-
<
lb
/>
to più degli altri ſpiritoſo volle imitare il Cavalier Borromini, che eſeguì tutto quel-
<
lb
/>
lo, che gli altri aſſerivano, che far non ſi poteva, foſſe bene, foſſe mal eſeguito;
<
lb
/>
</
s
>
<
s
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echoid-s4042
"
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="
preserve
">e che volle mai ſempre sfogare il ſuo capriccio, qualunque ſi foſſe l’ incoerenza, che
<
lb
/>
gli ſuggeriva il ſuo falſo immaginare. </
s
>
<
s
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"
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preserve
">Nel modo ſteſſo coſtui credendo tali arcate
<
lb
/>
bizzarre, e foreſtiere, altre quattro pur ne piantò nel Cortile della Caſa del Piova-
<
lb
/>
no di S. </
s
>
<
s
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echoid-s4044
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preserve
">Geremia di queſta Città, ove dalla riva s’ aſcende alla Chieſa, nella quale
<
lb
/>
pare continuò a porre in pratica il ſuo ſtrano penſare; </
s
>
<
s
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echoid-s4045
"
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preserve
">avendo piantato due ſimi-
<
lb
/>
glianti arcate di pari nella Cappella del Sagramento della Chieſa di S. </
s
>
<
s
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">Niccolò nei
<
lb
/>
laterali d’ eſſa Cappella, che ſervono per aperture alla S. </
s
>
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">Comunione. </
s
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<
s
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preserve
">Ma tornando
<
lb
/>
alla ſopradditata ſcala, dobbiamo pur riſlettere alle colonnelle degli appoggi, che l’
<
lb
/>
adornano, poſte in fuga dietro alle proprie cornici, sì dell’ appoggio, che del pia-
<
lb
/>
no. </
s
>
<
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preserve
">Lo ſcarmare ciò, che dee moſtrar ſolidità per ſoſtenere, e che nemmeno poi
<
lb
/>
abbia grazia e ſveltezza, che adorni, è un abuſo praticato comunemente dai fale-
<
lb
/>
gnami, che facendo i colonnini di tavola alle ſcale, gl’ immiſeriſcono in guiſa, che
<
lb
/>
non può ſoffrirſi. </
s
>
<
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echoid-s4050
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preserve
">Eppure tale incoerenza trova chi la imita, e che vuol far male
<
lb
/>
appunto, perchè altri hanno fatto male. </
s
>
<
s
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">Se queſta ſia ſcuſa da ammetterſi, lo laſcio
<
lb
/>
conſiderare agl’intendenti della vera Architettura. </
s
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<
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="
preserve
">Per me dico coll’ autorità vera e
<
lb
/>
naturale, che le irregolarità non s’ uniſcono, nè s’ uniranno mai bene colla perfetta
<
lb
/>
Architettura. </
s
>
<
s
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="
echoid-s4053
"
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="
preserve
">Per me dico coll’ autorità vera e naturale, che le irregolarità non s’
<
lb
/>
uniſcono, nè s’uniranno mai bene colla perfetta Architettura. </
s
>
<
s
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echoid-s4054
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="
preserve
">Laonde concludo, che
<
lb
/>
per porſi queſti colonnini al naturale, convien piantargli diritti, come ſi oſſervano
<
lb
/>
quelli piantati dal Palladio ſulla ſcala del Refettorio di S. </
s
>
<
s
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preserve
">Giorgio Maggiore, e come
<
lb
/>
gli altri poſti dal Sanſovino ſulla ſcala, che conduce al Collegio del Palazzo Duca-
<
lb
/>
le; </
s
>
<
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">come altresì gli altri poſti dal Longena ſulla ſcala grande del Monaſtero di S. </
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>
<
s
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="
preserve
">
<
lb
/>
Giorgio Maggiore: </
s
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s
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">i quali colonnini tutti fanno degna e nobil comparſa. </
s
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">Ad onta
<
lb
/>
però di sì perfetti eſemplari, s’imita più il far vizioſo, che il perfetto. </
s
>
<
s
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preserve
">Ce ne ſia
<
lb
/>
di ciò eſempio la Scala della Scuola grande della Carità, che fu fatta di nuovo,
<
lb
/>
ed i colonnini degli appoggi furono poſti in fuga, appunto come i poc’ anzi critica-
<
lb
/>
ti. </
s
>
<
s
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="
preserve
">Eppure ella è così, il vizio trova ſempre più ſeguaci, che la Virtù; </
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s
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="
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">e ciò na-
<
lb
/>
ſce perchè eſſa virtù nel ſuo perfetto non è gran fatto conoſciuta. </
s
>
<
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">Manca il vero
<
lb
/>
ſtudio; </
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">e perciò naſcono tali ſcorrezioni, e diſordini. </
s
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s
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preserve
">Quanto al nicchio, ed alla
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lb
/>
ſtatua d’Ercole col rimanente, è eſeguito in ſola pittura aſſai cruda.</
s
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">Della Chieſa del Santo Sepolcro.</
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">E’oſſervabile la ſproporzione delle porte di queſta Chieſa, sì riſpetto alla ſoglia, che
<
lb
/>
le cuopre, grave e peſante con erte zancate, e col rimenato non ſolo zancato, ma
<
lb
/>
che per eſſer piantato quaſi in piedi forma figura irregolare. </
s
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preserve
">Quanti Architetti, che
<
lb
/>
ſi fanno a credere di preſentar vaghezza coi loro penſieri, enon eſibiſcono, che fa-
<
lb
/>
tiche e ſtenti inutili, condannati e vituperati da chiunque intende pel dritto l’ Ar-
<
lb
/>
chitettura!</
s
>
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p
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182
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">Della Porta nuova della Chieſa di S. Niccolò.</
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">Queſta veramente può eſſere un ſaggio della virtù dell’intendente Architetto, che
<
lb
/>
la compoſe! Si poteva mai penſar coſa più tozza e peſante? </
s
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echoid-s4070
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">Veramente la novità
<
lb
/>
ha ſempre non ſo che di ſuo, che ſembra a prima viſta che appaghi. </
s
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echoid-s4071
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">Nell’ </
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