Vitruvius Pollio, I dieci libri dell?architettura, 1567

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                  quelli particolari compartimenti di ciaſcun genere gli danno un certo aſpetto, & forma diuerſa,
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                  quaſi a guiſa di pittori colorandogli, accioche ſi facciano udire ſecondo le Idee, che ſi uuole, &
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                  non ſi faccia a caſo la imit atione delle coſe, che ſono grandi, conſtanti, molli, mutabili, tempera­
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                  te, e mediocri, come comporta la loro natura; nel che conſiſte ogni bello effetto dell' Armonia. </s>
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                  però ſi come è coſa degna di conſideratione, coſi a giorni noſtri è poco conſiderata; & molti pen­
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                  ſano col genere Diatonico di ſatisfare ad ogni qualità di coſe, & ſtanno oſtinati, nè uogliono udi­
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                  re alcuna ragione, o perche pare loro di perdere quanto hanno imparato, o che impoſſibil ſia oſ­
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                  ſeruar queſte regole, o perche ueramente ſono ignoranti, & ſprezzatori di quello, che non ſan­
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                  no. </s>
                  <s id="s.004472">Io uorrei, che qui fuſſe luogo di eſponere le idee, & i colori conuenienti ad ogni qualità di co­
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                  ſe, ſecondo i loro generi, perche con uiua iſperienza delle orecchie confermata da inuincibili ra­
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                  gioni, gli farei confeſſar lo error loro; ma troppo tempo, & maggior occaſione ſi richiede. </s>
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                  affermo ſe penſano col genere Diatonico ſolo rappreſentare tutti gli affetti humani, che s'ingan
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                  nano grandemente. </s>
                  <s id="s.004474">perche come dice Vitru.
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                  In queſte tre maniere diſsimiglianti ſono le diſpoſitioni de i Tetracordi, perche i tera­
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                  cordi del genere Armonico hanno due tuoni, & due dieſi. </s>
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                  <s id="s.004475">Dieſi è la quarta parte del tuo­
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                  no, & coſi in uno ſemituono ſono due dieſi. </s>
                  <s id="s.004476">Nel chromatico ſono poſti in ordine due
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                  mezi tuoni, ma il terzo ſpacio è di tre ſemituoni. </s>
                  <s id="s.004477">Il Diatonico ua per due continuati tuo
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                  ni, & con lo terzo ſpacio d'un ſemituono compie la grandezza del ſuo Tetracordo. </s>
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                  a queſto modo i Tetracordi, ne i tre generi agguagliati ſono, & pareggiati di due tuoni,
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                  & d'un ſemituono. </s>
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                  In tutti i Tetracordi d'ogni genere ſono quattro termini, o ſuoni, o gradi, che uoglian dire. </s>
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                  ti ſaltano ad una ſomma in tre ſalti, ma diuerſamente. </s>
                  <s id="s.004481">perche l'Armonico ſale dalla metà d'un
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                  ſemituono, che dieſi ſi chiama, & queſto è il primo paſſo, o interuallo. </s>
                  <s id="s.004482">il ſecondo paſſo è di ſa­
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                  lita ad un'altra metà di ſemituono, & d'indi allo ſpacio d'un ditono. </s>
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                  ſpatio d'un ſemituono, & ſimilmente il ſecondo, ma ſale poi al Trihemituono. </s>
                  <s id="s.004484">Finalmente il dia­
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                  tonico, ha lo primo ſpacio d'un tuono, lo ſecondo d'un tuono, il terzo di mezo tuono. </s>
                  <s id="s.004485">ſi che in
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                  ogni genere il Tetracordo è compoſto di due tuoni, & un ſemituono. </s>
                  <s id="s.004486">& queſto è che dice
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                  Vitru. che i Tetracordi ſono ne i tre generi agguagliati, & pareggiati di due tuoni, & d'un ſe­
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                  mituono. </s>
                  <s id="s.004487">& perche s'intenda meglio quanto dice Vitru. dirò che coſa è Tetracordo, che coſa è
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                  ſpacio, & interuallo, & dichiarirò gli altri termini poſti da lui, quanto io penſerò, che ſia per
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                  ſatisfare al preſente biſogno, con quella breuità, & chiarezza, che ſi puo in ſimile materia diffi­
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                  cile, aſcoſa, & alla lingua noſtra ſtraniera. </s>
                  <s id="s.004488">Delle ſcale, & ordinanze perfetta è quella, che con
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                  i gradi della piu baſſa, & della piu alta uoce contiene quella conſonanza, che le abbraccia tut-
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