Tartaglia, Niccolo, Quesiti et inventioni diverse, 1554

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1dolſe aſſai, ſi che ſe ue ho ſcritto aſper amente l'ho fatto uolontieri, penſando di far ſe­
guire quello, che ne ſeguito, cioe di hauere la riſpoſta uoſtra con l'amicitia di coſi ſin­
golar huomo in queſt'arte à quel giudico per le coſe ſcritte nella uoſtra lettera, ſi che
ho fatto un peccato di che non me ne uoglio pentire.
Hora doueti ſapere, che oltra la lettera uoſtra, ho riceuuto uno cartello delle coſe,
che al preſente ſeti per leggere publicamente in San Zuanepolo, il qual cartello mi è
ſommamente piacciuto, & oltra di cio mi prometteti duiiſtromenti per dare al S.Mar
cheſe, & dui per me, et il S. Ottauiano ſcriue ne manda quattro pur ſin al preſente non
ho hauuto ne dui, ne quattro, ma dice, ch'io li hauero con certi libri, che mi manda uo­
lontieri, gli hauerei hauuti da dare al S.Marcheſe, come gli hauero ue li daro.
Quanto alla riſpoſta delle quattro mie accuſe mi accaſca ſolo riſponderui à due, l'u­
na ſi è della accuſatione della uostra quinta propoſitione dell'arte nuoua l'altra è dal ue
nire al cimento con uoi, che ſia piu ualente huomo in queſt'arte.
Quanto à queſta ſeconda uoglio piu preſto uiuere un poco poltrone, che morire ua
lent'huomo, dapoi che gia ui rendeti, dicendo che Zuanantonio ha mal inteſo, ſi che fac
cio fine à queſto combattimento, ſpero uerreti à Millano, & uoi me conoſcereti ſenza
il depoſito di.
100. ducati, perche reuera io ue conoſco per ualent'huomo, & coſi co­
noſcendoſi tutti dui poi potremo deliberare.
Circa alla diſputatione della uostra quinta propoſitione certo uoi fati bene à uſar
parole braue, & difendere la uoſtra coſa gia diuulgata Et certo uenendo (come ſpero
piacendo à Dio) uoi à Millano ne parlaremo piu adaggio, et tanto piu ch'io hebbe le uo
ſtre lettere hierſera, & hoggi me biſognato reſcriuerui per commandamento del Sig.
Marcheſe, ſi che non ho potuto hauer conſideratione delle altre uostre propoſitioni,
pregoui mandati, ouer portati quel reſto delle uoſtre.
30. concluſioni, che deſti à mae­
ſtro Antoniomaria ad ogni modo.
Se mi mandaſti qualche ſolutione delle uoſtre, cioe regole, ouer mi dareti, uenendo
l'hauero ſommo appiacere, perche doueti ſapere, ch'io me diletto de ogni gentilezza,
& ch'io ho dato fuora una opera pur di pratica di Geometria, & di Arithmetica, &
di Algebra, della quale ſin à queſt'hora è ſtampato piu della mita, & ſe uoleti, dando­
mene ch'io la daga fuora ſotto uoſtro nome, io le daro fuora in fin dell'opera, come ho
fatto de tutti glialtri me hanno dato qualche coſa di bello, & ui ponero uoi per l'inuen
tore, & ſé uoleti ch'io le tenghi occulte, faro come uorreti.
Io auiſai la eccellentia del S.Marcheſe de gli iſtromenti quali gli mandati (anchor
che non ſiano per fina hora gionti) et gli dißi del cartello, et ſua eccellentia mi commando
lo leggeſſe, et tutte queste uoſtre coſe, piacque grandemente à ſua eccellentia.
Et mi con­
mando
di ſubito ui ſcriueſſe la preſente con grande iſtantia in nome ſuo, auiſandoui che
uiſta la preſente doueſti uenir à Millano ſenza fallo, che uorria parlar con uoi.
Et coſi
ue eſſorto à douer uenire ſubito, et non penſarui ſu, perche il detto S.Marcheſe è ſi gen
til remuneratore delli uirtuoſi, ſi liberale, et ſi magnamimo che niuna perſona chiſerue
ſua eccellentia, mentre ſia da qualche coſa, reſta diſcontenta.
Si che non reſtati de uenire,
et uenireti à logiare in caſa mia, non altro.
Chriſto da mal ui guardi alli. 13. marzo. 1539.
Hieronimo Cardano medico.

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