Morelli, Gregorio, Scala di tutte le scienze et arti, 1567

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1ſaranno le ſpetie dell'inſtrumento, quante ſa­
ranno gli ufficij, & uarij ſeruigij che fanno le
coſe iſtrutte.
TOM. Tanto è. Hor che laccorto
uoſtro giuditio mi rimuoue dalla dichiaratione
particolare della diffinitione dell'inſtrumen­
to, ſenza di eſſa altro dirne, me ne uengo alla

diuiſione del gia detto noſtro iſtrumento.
Pa­
re adunque dal parlar noſtro che l'iſtrumento
dependa dalla eſſenza, & struttura delle co­
ſe, & per queſto alcune ſpetie di tale iſtru­
mento ſono state da Dio, & dalla Natura pri
ma uſate, & poi dall'huomo, eßi imitando,
adoprate; ſoggiugnendogli alcune altre trat­
te però dalle differenze; cioè dalla struttura
delle coſe, & queſto s'è inſegnato di fare per
li biſogni delle ſcienze, & arti, accioche ogni
biſogno haueſſe il proprio iſtrumento, co'l qua

le ſi poteſſe riparare.
Per tanto le ſcienze,
& arti ancora, non ſono onninamente conoſciu
te, ne alcune delle loro parti ſcorte; & ecco­
ui il biſogno del primo iſtrumento.
Oltra di
queſto mancano ancora di diſpoſitione, & pie
ne di confuſione, ſparſe, & da ogni parte islo
gate ne rimangono; & eccoui il biſogno del
ſecondo iſtrumento.
Onde per prima conuie­
ne hauere due iſtrumenti, percioche due an­
che ſono li primi biſogni delle ſcienze, & ar­
ti.
L'uno cioè, che manifeſti le coſe incognite,

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