Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata

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              buona riuſcita di questi effetti; elle ſono per la malignità de'tem­
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              pi paſſati, & per la poca diligenza de ſcrittori meno antichi (co­
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              me io farò chiaro piu da baſſo) di maniera reſtatenelle tenebre, che
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              queſti effetti ſono ſtati quaſi ſempre giudicati da molti in altro pru
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              denti huomini, per impoſſibili a porſi in reale eſſecutione. </s>
              <s>Il qual
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              giudicio molto maggiormente è ſtato confermato, perche ſi uede,
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              che molte grandi, & ricche città d'Europa, hanno fiumi di otti­
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              me, & abbondati acque, che lor paſſano a canto; come Roma il
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              Teuere, Ferrara il Pò, Toledo in Iſpagna il Tago, & molte ter­
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              re lungo al Reno, & al Danubio, & altre in altre prouincie; &
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              tuttauia non hanno mai potuto tirar l'acque di quelli dentro alle
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              proprie mura, o ſopra alle ripe, per uſo neceſſario, & commodità
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              de ſuoi cittadini: anzi con grandiſſime ſpeſe a poco a poco le fanno
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              portare a gli huomini, & a ſomari nelle ciſterne delle caſe de pri­
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              uati. </s>
              <s>Senza che hauendo grandiſſimo biſogno gli Tedeſchi, huo­
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              mini (come ognun ſa) di ſoprema eccellenza in l'opere di queste
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              ingegnoſe machine, di alzar l'acque per uſo delle minere delle qua
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              li ſono ricchiſſimi (perche hora è neceſſario aſciugar l'acque, che
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              in grandiſſima copia, & con impedimento maggior d'ogn'altro,
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              dalle uene ſotterranee, ſorgono nella caua delle mine; & hora è
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              molto commodo condurle dalle ualli, o dalle fonti piu baſſe a luo­
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              ghi piu erti, oue ſi lauano i minerali) non è ancora mai ſtato da lo
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              ro poſto in opera machina alcuna, frale molte, che ſi ſon uedute,
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              la quale con la quantità dell'acqua, che leua, & con utile mag­
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              gior della ſpeſa, fuſſe atta a ſodisfare a i ſopradetti biſogni d'adac­
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              quar terreni, & di coſe ſimili. </s>
              <s>Con tutto ciò, queſti ualenti, &
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              giudicioſi huomini ſi dourebbero pur ricordare, che appreſſo di
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              molti ſcrittori, tenuti per ueriteuoli; fra i quali u'è anco Vitruuio;
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              ci è reſtata chiara memoria, come gli antichi con machine rimo­
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              ueuano l'acque de'fiumi, che con la ſua grandiſſima quantità uie­
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              tauano, che non ſi poteſſero gettare, & stabilire le fondamenta a
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              grandiſſimi, & fortiſſimi ponti; & come nel fabricare i moli alle
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              bocche de' porti, tirauano tutta l'acqua del mare, benche copioſiſ
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              ſima, che loro ſi faceua incontra, per impedire il lauoro incomin­
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              <s>Ne douriano hauerſi laſciato uſcir di mente, che Giulio
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              Ceſare, con animo ueramente magnanimo, aſciugò il Teuere per
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              nettargli il fondo, ilquale per eſſere creſciuto da pezzami, & altre
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