242238DELLA ARCHITETTVRA
menti.
Dello adornare le mura de tempii ſacri, altri altrimenti hanno giudi-
cato, a Spiga in A ſia, furono alcuni che addornarono le mura del Tempio cõ pie
tre pulitisſime, & ne le commettiture fra l’una & l’altra meſſono oro masſiccio.
In Elide al tempio di Minerua dicono che il fratello di Fidia fece uno intonico
con calcina ſpenta con zafferano & latte. I Re di Egitto cinſono atorno il Se-
115 polcro Simandio per ſotterrarui le concubine di Gioue, d’un cerchio d’oro alto
un cubito, cioè tre quarti di braccio, & di circuito di cubiti trecento ſeſſantacin-
que, accioche in qual s’è l’uno de cubiti fusſi in ſcritto un giorno de l’anno.
Queſte coſe feciono coſtoro, & altri feciono al contrario. Cicerone ſeguen-
do l’openione di Platone, giudicò che ei fuſſe bene auuertire con legge i ſuoi,
2210 che laſciata da parte ogni ſorte, & ogni dilicatezza di adornamenti ne tempii, ſi
ingegnasſino di hauerlo innanzi tratto candidisſimo. Nientedimanco diſ-
ſe facciaſi bellisſimo. A me certo ſi perſuaderia facilmente che a Dio ottimo
fuſſe coſa gratisſima la purità & la ſimplicità del colore, ſi come gli è la purità de
la uita. Et non è coſa conueniente che ne Tempii ſtieno coſe, che ſolleuino gli ani
3315 mi de gli huomini da penſieri de la religione, & gli uoltino a uarii piaceri & dilet
tationi de ſenſi. Ma io penſo bene che colui ſarà molto lodato, ilquale, & ne le
coſe publiche & ne Tempii ſacri, pnr che non ſi diſcoſti punto da la grauità, uo-
glia che le mura; & le uolte, & il pauimento, ſia con ogni induſtria, & arte fatto
& adorno, eccellentisſimamente bene, & principalmennte da douer durare quã-
4420 to piu è posſibile. Perilche gli intonichi di dentro ſotto i tetti ſaranno mol-
to lodati di marmo, o di uetro, o piani, o di rilieuo, che ſi aſſettino. Ma
la corteccia di fuori, ſecondo che uſarono gli antichi, ſarà lodata ſe la farai di
calcina, & di figure, & ne l’una & ne l’altra harai auuertenza grandisſima di por
re, & le tauole, & le figure in luoghi & ſeggi conuenienti. Et ne’ portici ſi
5525 accommodano molto eccellentemente in pittura le memorie de le gran coſe
ſeguite. Ma dentro nel Tempio a me piacciono piu le tauole dipinte che
non mi piace il dipignere le facciate de le mura, anzi mi piaceranno piu toſto
ſtatue che pitture, ſe già per auentura elle non fusſino, come quelle due, che
già Ceſare comperò mille quattrocento ſcudi per adornare il Tempio di Vene-
6630 re Genitrice. Et io ſtarò a riguardare una pittura, de le buone, dico, per-
che egli è un’im brattare le mura a dipignerui le cattiue, forſe con non manco
piacere d’animo che io mi ſtia a leggere una buona hiſtoria, l’uno & l’altro è pit-
tore, l’uno dipinge con le parole, & l’altro col pennello, l’altre coſe ſono ad
amenduoi pari & communi, nell’una & nell’altra ſi ha dibiſogno di grandisſi-
7735 mo ingegno, & di incredibile diligentia. Ma io uorrei che ne tempii, &
ne le mura, & nel pauimento non fuſſe coſa alcuna, che non fuſſe tutta Filoſo-
fia. Io truouo che in Campidoglio erano tauole di bronzo intagliateui den-
tro le leggi, con lequali reggesſino l’Imperio. Lequali quando arſe il Tem-
pio furono poi rifatte da Veſpaſiano Imperatore ſino al numero di tremila.
8840 Dicono che ne la ſoglia del Tempio d’Apolline in Delo erano intagliati uerſi,
che inſegnauano a gli huomini, che compoſitioni di herbe hauesſino ad uſare
contro a qual ſi uoleſſe ueleno. Et io giudicherò che ſia bene porui quel-
li auertimeuti mediante iquali habbiamo ad imparare ad eſſere piu giuſti,
cato, a Spiga in A ſia, furono alcuni che addornarono le mura del Tempio cõ pie
tre pulitisſime, & ne le commettiture fra l’una & l’altra meſſono oro masſiccio.
In Elide al tempio di Minerua dicono che il fratello di Fidia fece uno intonico
con calcina ſpenta con zafferano & latte. I Re di Egitto cinſono atorno il Se-
115 polcro Simandio per ſotterrarui le concubine di Gioue, d’un cerchio d’oro alto
un cubito, cioè tre quarti di braccio, & di circuito di cubiti trecento ſeſſantacin-
que, accioche in qual s’è l’uno de cubiti fusſi in ſcritto un giorno de l’anno.
Queſte coſe feciono coſtoro, & altri feciono al contrario. Cicerone ſeguen-
do l’openione di Platone, giudicò che ei fuſſe bene auuertire con legge i ſuoi,
2210 che laſciata da parte ogni ſorte, & ogni dilicatezza di adornamenti ne tempii, ſi
ingegnasſino di hauerlo innanzi tratto candidisſimo. Nientedimanco diſ-
ſe facciaſi bellisſimo. A me certo ſi perſuaderia facilmente che a Dio ottimo
fuſſe coſa gratisſima la purità & la ſimplicità del colore, ſi come gli è la purità de
la uita. Et non è coſa conueniente che ne Tempii ſtieno coſe, che ſolleuino gli ani
3315 mi de gli huomini da penſieri de la religione, & gli uoltino a uarii piaceri & dilet
tationi de ſenſi. Ma io penſo bene che colui ſarà molto lodato, ilquale, & ne le
coſe publiche & ne Tempii ſacri, pnr che non ſi diſcoſti punto da la grauità, uo-
glia che le mura; & le uolte, & il pauimento, ſia con ogni induſtria, & arte fatto
& adorno, eccellentisſimamente bene, & principalmennte da douer durare quã-
4420 to piu è posſibile. Perilche gli intonichi di dentro ſotto i tetti ſaranno mol-
to lodati di marmo, o di uetro, o piani, o di rilieuo, che ſi aſſettino. Ma
la corteccia di fuori, ſecondo che uſarono gli antichi, ſarà lodata ſe la farai di
calcina, & di figure, & ne l’una & ne l’altra harai auuertenza grandisſima di por
re, & le tauole, & le figure in luoghi & ſeggi conuenienti. Et ne’ portici ſi
5525 accommodano molto eccellentemente in pittura le memorie de le gran coſe
ſeguite. Ma dentro nel Tempio a me piacciono piu le tauole dipinte che
non mi piace il dipignere le facciate de le mura, anzi mi piaceranno piu toſto
ſtatue che pitture, ſe già per auentura elle non fusſino, come quelle due, che
già Ceſare comperò mille quattrocento ſcudi per adornare il Tempio di Vene-
6630 re Genitrice. Et io ſtarò a riguardare una pittura, de le buone, dico, per-
che egli è un’im brattare le mura a dipignerui le cattiue, forſe con non manco
piacere d’animo che io mi ſtia a leggere una buona hiſtoria, l’uno & l’altro è pit-
tore, l’uno dipinge con le parole, & l’altro col pennello, l’altre coſe ſono ad
amenduoi pari & communi, nell’una & nell’altra ſi ha dibiſogno di grandisſi-
7735 mo ingegno, & di incredibile diligentia. Ma io uorrei che ne tempii, &
ne le mura, & nel pauimento non fuſſe coſa alcuna, che non fuſſe tutta Filoſo-
fia. Io truouo che in Campidoglio erano tauole di bronzo intagliateui den-
tro le leggi, con lequali reggesſino l’Imperio. Lequali quando arſe il Tem-
pio furono poi rifatte da Veſpaſiano Imperatore ſino al numero di tremila.
8840 Dicono che ne la ſoglia del Tempio d’Apolline in Delo erano intagliati uerſi,
che inſegnauano a gli huomini, che compoſitioni di herbe hauesſino ad uſare
contro a qual ſi uoleſſe ueleno. Et io giudicherò che ſia bene porui quel-
li auertimeuti mediante iquali habbiamo ad imparare ad eſſere piu giuſti,