Alberti, Leon Battista, L' architettura

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246242DELLA AR CHITETTVRA a la larghezza, & a lo ſtipite una. Mai Corinthii le diuiſono in uentiuna par-
te, ſette de lequali ne aſſegnarono a la larghezza del uano, &
per la lunghezza rad
doppiarono detta larghezza, &
la larghezza de lo ſtipite fu per la ſettima parte
de la larghezza del uoto, in qual ſi uoglia di queſte porte gli ſtipiti furono archi-
traui.
Et ſe io non m’inganno gli Ionici ſi dilettarono d’adornare i loro ſtipi-
115 ti di tre faſce, come gli architraui, &
i Dorici ne leuarono i regoletti & i chiodi, &
tutti poi per fare le porte piu adorne aggiunſono ſopra il cardinale la maggior
parte quaſi di tutte le leggiadrie de le loro cornici.
Ma i Dorici non meſſono
ſopra l’architraue i Glifi:
ma in quello ſcambio un fregio largo quanto gli ſtipiti
de l’uſcio, &
ſopra il fregio aggiunſono una cimaſa, una goletta, & ſopra queſta
2210 un regolo ſtietto, cioè dentello, &
ſopra dipoi gli uuouoli, dipoi i menſoloni co-
perti con i loro aggetti, &
con la loro cimaſa, & ne l’ultimo luogo una ondetta,
hauendo oſſeruate in queſte parti le miſure ſecondo quell’ordine di q́uelle coſe,
che noi dicemmo ne le architrauate de Dorici.

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