Alberti, Leon Battista, L' architettura

Table of contents

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[151.] Di quelle coſe, allequali non ſi puo prouedere, ma che ſi poſſono doppo il ſatto emendare. Cap. XVII.
[152.] IL FINE.
[153.] TAVOLA DELLE COSE PIV NO TABILI.
[154.] TAVOLA DELLE
[155.] COSE PIV NOT ABILI.
[156.] TAVOLA DELLE
[157.] D
[158.] E
[159.] F
[160.] G
[161.] H
[162.] I
[163.] L
[164.] M
[165.] COSE PIV NOTABILI.
[166.] TAVOLA DELLE
[167.] COSE PIV NOTABILI.
[168.] TAVOLA DELLE
[169.] COSE PIV NOTABILI.
[170.] REGISTRO. ABCDEFGHIKLMNOPQRSTVXYZ, AA BB CC DD. Tutti ſono Quaderni, eccetto D D, ch’è Terno. In Venetia, Appreſſo Franceſco de’ Franceſchi, Seneſe. MDLXV.
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248244DELLA ARCHITETTVRA
Gli Ionici peril contrario non ui meſſon fregio, come ne l’altre loro architra-
uate;
ma in cambio di fregio ui meſſono un feſtone di uerdi frondi gonfiato,
legato con certe faſce di groſſezzail terzo manco che l’architraue, ſopra delqua-
le poſono una cimaſa, &
un dentello, & gli uuouoli & i menſoloni grosſi, coperti
con una faſcia, ne la fronte, &
la ſua cimaſa, & poi di ſopra ne l’ultimo una ondet-
115 ta.
In oltre poſono a qual ſi è l’una de le teſte fuor de gli ſtipiti ſotto il goccio-
latoio (per chiamarli coſi) certi orecchi, chiamati coſi da begli orecchi de cani,
cioè menſole, &
fu il diſegno di queſti orecchi ſimilea una S. maiuſcula lunga, che
ſi accartoccia ne le ſue teſte in queſto modo S.
& la groſſezza di queſti orecchi da
capo ſu quanto il feſtone de le frondi, &
da piede piu ſottile il quarto, la lunghez-
2210 za di detti orecchi arriuò ſino al principio del uoto.

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