Lorini, Buonaiuto , Le fortificationi, old version (312 p.), 1609

Table of figures

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[Figure 162]
[Figure 163]
[Figure 164]
[Figure 165]
[Figure 166]
[Figure 167]
[Figure 168]
[Figure 169]
[Figure 170]
[Figure 171]
[Figure 172]
[Figure 173]
[Figure 174]
[Figure 175]
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[Figure 180]
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[Figure 182]
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[Figure 184]
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[Figure 188]
[Figure 189]
[Figure 190]
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1trà fare in due modi, cioè nel ridurre eſſo peſo ſopra a vn punto facile a pigliare il moto. Secondaria­
mente, che il moto dello ſteſſo peſo aiuti la poſſanza per alzarſi perpendicolare, ouero mouer circo­
larmente vn'altro peſo non a ſe ſuperiore, ſi come in queſta noſtra inuentione della ruota volante in
piano ſi può vedere; cioè ſia la ruota co'l diametro OP, laquale vorria eſſere di pio con vna
gual groſſezza, elarghezza, e dell'iſteſſo peſo che ſarà la macina A, che deue eſſer voltata dallo ſeu­
do C, erocchello B, co'l moto della maniccia CD, e lieua EG, doue il ſuo ſoſtegno ſarà F,
con la poſſanza d'vn'huomo poſta in G, quale farà l'iſteſſa forza nel far voltare la maniccia CD,
con la volante OP, e ſcudo CD, che ſarà la proportione da GF, a FE, ouero de' due ſemidia­
metri HI, LK; potendoſi ancora con vn'altra ſeconda lieua poſta dall'altra parte della volante, che ſi­
milmente pigli con vn'altra haſta di ferro il manico D, della maniccia, come fi la ED, & in tal mo­
do la detta maniccia ſarà da tutte le parti del ſuo circolo ſpinta, e voltata con vn continuo moto, co­
me più auanti ſi moſtrerà, facendo com la lieua l'effetto di quelle, che ſi operano a braccio nel voltar le
ruote di pietra per arruotare i ſerri.
Quanto alla fattura di queſto ſtrumento il fuſo di mezo CN, ſarà
il ſegnato & X, che deue eſſer di ferro riquadrato, e piramidale, cioè più groſſo dalla parte di ſotto &,
doue ci ſi deue poſare, e ſoſtentare il peſo della volante, come ſi vede per M; e però la detta punta &,
douerà eſſer d'acciaio, & il ſuo ſoſtegno N, di metallo, ò d'altra materia, che manco ſi conſumi, ben­
che facilmente ſi poſſa mutare, e nelqual fuſo deue andare da tal parte fitto vn'ottangolo di legno for
te, e ben cerchiato di ferro, come ſſà il ſegnato R, che deue ſoſtentare gli otto puntelli, che hanno
da reggere la ruota, ouer volante, come ſi vede in opera per M, e di ſopra l'altro quadro T, doue
ſaianno comme ſſi i quattro razi da ſoſtentar ſimilmente eſſa ruota, eſſendo la parte V, rotonda, che
deue paſſare, e ſoſtentarſi perpen dicolare in vn vacuo d'vn legno eguale alla ſua groſſezza, doue fia
dentro vn'anello di ottone, acciò non habbia nel girare eſſo fuſo alcun contraſto, & alla teſta Y, de­
ue eſſere meſſo la femina della maniccia Q, come in opera ſi vede per la C.
Le forme con che ſi
poſſono fare eſſe maniccie, ſaranno in quattro modi, e prima la meza circolare Q, che è la più facile
nel voltarſi d'intorno al ſuo centro con vna iſteſſa poſſanza, come s'è detto la ſeconda ſarà la ſegna­
ta 14, con manco volta, e di più lunghezza fuori del ſuo circolo, laquale ſarà ancora eſſa vtile in det­
to ſtrumento; la terza ſarà la 13, con aſſai manco volta, e commoda a farla voltare a braccio, per
non poter la molta lunghezza del ſuo ferro cedere alla forza, e leuarla al ſuo centro.
Quarta, & vlti­
ma ſarà l'angolare 7 12 1, laquale hauerà di lieua la parte dell'angolo 12 7, e ſempre che dalla
poſſanza ſarà per la ſua preſa 12 1, voltata ad angolo retto, come per 1, e 5 ſi vede, eſſa poſſanza
ſarà ſempre eguale alla proportione di detta lieua, & al ſuo peſo, come ſi vede eſſere eguale la 9 al 7,
& il 7 al 12. E per eſſempio di tutti gli altri moti che poſſono occorrere, ſi deue ſapere la diuerſità del­
la forza; perche ſe la poſſanza fuſſe collocata come per 14 ſi vede, ſarà la ſua lieua manco lo ſpacio &
11, cioè 11 e 7, e ſimilmente 13, che ſaria 8 e 7, e paſſando per ſopra al centro 7, come ſi vede per
1, e 2 non faria forza alcuna.
Si che molta conſideratione, e diligenza ſi ricerca nel dar il moto a co­
sì fatte machine, doue particolarmente l'eſperienza fà ſempre più ſicuro il maeſtro.
Eſsempio del­
la diſagua­
glianza che
ſi ritroua tra
la forza, ela
velocità.
Come par­
te ſi poſſi ac­
compagnar
la forza con
la velocità.
Doppio mo
to, e forza p
voltar la ma­
niccia della
ruota.
DIMOSTRATIONI DE' PIV FACILIE GAGLIARDI MOTI, CHE SI POSSINO VSARE
NELLE PRECEDENTI MACHINE SI PER
accreſcerli forza, come anco velocità.
CAP. XXIIII.
ESSENDO così diuerſi gli ordini de'moti, con che ſi vengono a far'operare i già
detti ſtrumenri, cioè co'l mezo della forza dell'huomo, ouero di animali, & anco
co'l moto delle acque: doueremo per ciò ſapere, che il meglio di tutti è quello con
che più ſi potrà accreſcere forza alla poſſanza, e velocità al peſo, per eſſere (come
ſi diſſe) queſte due coſe tra di loro molto contrarie.
E per tal cagione il moto cauſa­
to dal corſo naturale delle acque, ſarà ſempre il più perfetto apportandone con la lor
quantità, la forza; e per il corſo la velocità.
E però conſiderato alle cauſe eſſequite dalla natura di eſ­
ſe acque, dalle quali ne dipende l'vno, e l'altro effetto, potremo con l'arte auuicinarſi alquanto ad eſſa
natura, cioè ſe l'acqua con la quantità, e moto fà tale eſſetto, ſi potrà ben trouar qualche materia così
proportionatamente compoſta inſieme, che con la quantità del ſuo peſo, & artificioſo moto ſi poſſa

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