Alberti, Leon Battista, L' architettura

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252248DELLA ARCHITETTVRA i diſegni de le Zane, ne lequali ſi hanno a collocare, o tauole dipinte, o ſtatue,
ſi fanno ſecõdo il diſegno de le porte, &
con l’altezza loro occupano il terzo del
loro muro.
A le fineſtre de’ Tempij uſauano porrein cambio di inuetriate
tauole di Alabaſtro traſparenti, che fuſsino gagliarde contro a le brinate, &
con-
tro a Venti, ouero uno ingraticolato di bronzo, o di marmo, &
i uani di tali in-
115 graticolati riempieuano non di fragil uetro, ma di pietra traſparente cauata di Se
guenza caſtello in Iſpagna, o di Bologna di Piccardia;
queſte piaſtre rare uolte ſo
no piu larghe d’un piede, di geſſo traſparente, &
lucidiſsimo, alquale la natura ha
dato un dono particolare, cioè, che ei non inuecchia mai.
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De lo Altare, Comunione, Lumi, & Candellicri. Cap. XIII.
DOppo queſto ſarà bene quanto a le coſe de Tempij collocarelo Altare ſo
pra ilquale ſi hanno a fare i ſacrificij in luogo molto degno, &
ſtarà mol-
to bene in mezo a la Tribuna.
Gli antichi feciono lo Altare alto ſei
3315 piedi, &
largo dodici, ſopra ilquale collocauano le ſtatue, ma ſe egli è bene, che
in uno Tempio ſieno piu altari per fare i ſacrificij, ò non, laſcieremo giudicare
ad altri.
Appreſſo a noſtri antichi in quei primi principij de la noſtra religio-
ne gli huomini da bene, &
buoni conueniuano inſieme a la cena, non per em-
piere il corpo di uiuande, ma perche pigliando inſieme tutti quel cibo, diuentaſ-
4420 ſino piu manſueti, &
piu benigni, & empiendo gli animi di buoni ammaeſtra-
menti ſe ne tornasſino a caſa acceſi, &
infiammati del deſiderio de la uirtù.
In queſto luogo adunque guſtate piu toſto che mangiate quelle coſe, che mode-
ratamente erano ordinate per la cena, ſi leggeua, &
ſi haueuano ragionamenti
dele coſe diuine.
Ardeua ciaſcuno dizelo dicarità uerſo l’altro per la ſalute
5525 comune, &
per il culto diuino. Finalmente ognuno ſecondo la poſſibilità
ſua, metteua a comune quaſi come un cenſo douuto a la pietade, laroba per ſti-
pendio di coloro, che ueramente meritauano, &
dal ſommo ſacerdote, era-
no tali coſe diſtribuite a coloro, che ne haueuano biſogno.
Tuttele coſe
adunque in queſto modo erano infra di loro comuni, come infra fratelli aman-
6630 tiſſimi.
Doppo queſto tempo poi chei Principi acconſentirono che ciò ſi fa-
ceſſe publicamente, deuiarono certo non molto da lo antico coſtume, ma con-
correndoui maggiore numero di popoli, uſarono piu ſobriamente cenare.
Et que’ ſermoni, che in quei tempi faceuano i dotti Veſcoui, ſi poſſono anco-
ra uedere ne gli ſcritti de noſtri antichi padri.
Si che haueuano un ſolo alta-
7735 re in quei tempi, doue ſi ragunauano a fare un ſolo ſacrificio per giorno.
Suc-
ceſſono dipoi queſti tempi, ne’ quali uoleſſe Dio che ſi leuaſſe ſuſo alcuno huo-
mo di grauità (&
ſia con pace de Pontifici) che giudicaſſe che fuſſe bene, di
emendarli, iquali Pontefici per mantenerſi una certa loro reputatione ſi laſcia-
no affatica uedere dal popolo una uolta l’anno, &
hanno talmente ripieno ogni
8840 coſa di Altari, &
alcuna uolta, hor ſu io uo ſtar cheto. Ma dico bene que-
ſto, che e’ non ſi truoua coſa alcuna appreſſo de’ Mortali, nè ſi puo imagina-
re che ſia piu ſanta, o piu degna del ſacrificio, &
io non credo che ſi truo-
iu neſſun ſauio che uoglia che le coſe tanto degne ſi auiliſchino con

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