255231LIBRO II.
realmente frappoſti.
E ciò intendo io beniſſimo.
Ma non ſo già, perchè debba neceſſariamente dir-
ſi lo ſteſſo, qualunque volta un corpo paſſi da qual-
ſiſia forma o qualità ad un’ altra: per eſempio dal
roſſo al verde, dalla luce all’ oſcurità, dal movi-
mento più veloce al meno; tra le quali forme e.
qualità noi concepiamo in vero de i gradi, per paſ-
ſare dall’ una all’ altra col penſiero più comoda-
mente; ma queſti gradi realmente non vi ſono,
ſe già la natura non ve gli fa a poſta. Ne però,
cred’ io, ha biſogno di farli; perciocchè ſe le leg-
gi per eſſa ſtabilite richiedſſero, che un corpo roſ-
ſo ſubitamente diventaſſe verde; quel roſſo e quel
verde ſi connetterebbono tra loro abbaſtanza per
quella ſteſſa legge, che richiedeſſe prima l’ uno e
poi ſubitamente l’ altro, ne avrebbono biſogno
d’ altra conneſſione. E ſimilmente ſe due corpi du-
riſſimi, incontrandoſi, ſubitamente ſi fermaſſero,
così chiedendo le leggi del moto; et io foſſi do-
mandato della cagione, che connetteſſe inſieme.
quel movimento con quella ſubita quiete, non.
dubiterei di riſpondere, tutta la conneſſione eſſer
poſta nelle leggi del moto, che in quel caſo vor-
rebbono, che la quiete ſuccedeſſe ſubito al movi-
mento. E tal conneſſione baſterebbe loro ſenza i
gradi frappoſti; perciocchè la natura congiunge in-
ſieme le qualità, e le connette, com’ ella vuole, e
vuol talvolta congiungerle, traendole per tutti gl’
interpoſti gradi; e potrebbe anche voler farlo d’
altra maniera. Secondo voi dunque, diſſe
Ma non ſo già, perchè debba neceſſariamente dir-
ſi lo ſteſſo, qualunque volta un corpo paſſi da qual-
ſiſia forma o qualità ad un’ altra: per eſempio dal
roſſo al verde, dalla luce all’ oſcurità, dal movi-
mento più veloce al meno; tra le quali forme e.
qualità noi concepiamo in vero de i gradi, per paſ-
ſare dall’ una all’ altra col penſiero più comoda-
mente; ma queſti gradi realmente non vi ſono,
ſe già la natura non ve gli fa a poſta. Ne però,
cred’ io, ha biſogno di farli; perciocchè ſe le leg-
gi per eſſa ſtabilite richiedſſero, che un corpo roſ-
ſo ſubitamente diventaſſe verde; quel roſſo e quel
verde ſi connetterebbono tra loro abbaſtanza per
quella ſteſſa legge, che richiedeſſe prima l’ uno e
poi ſubitamente l’ altro, ne avrebbono biſogno
d’ altra conneſſione. E ſimilmente ſe due corpi du-
riſſimi, incontrandoſi, ſubitamente ſi fermaſſero,
così chiedendo le leggi del moto; et io foſſi do-
mandato della cagione, che connetteſſe inſieme.
quel movimento con quella ſubita quiete, non.
dubiterei di riſpondere, tutta la conneſſione eſſer
poſta nelle leggi del moto, che in quel caſo vor-
rebbono, che la quiete ſuccedeſſe ſubito al movi-
mento. E tal conneſſione baſterebbe loro ſenza i
gradi frappoſti; perciocchè la natura congiunge in-
ſieme le qualità, e le connette, com’ ella vuole, e
vuol talvolta congiungerle, traendole per tutti gl’
interpoſti gradi; e potrebbe anche voler farlo d’
altra maniera. Secondo voi dunque, diſſe