Heron Alexandrinus, Spiritali di Herone Alessandrino

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              inſieme, ma bene in parti minute diſperſo ne l'aria, ne l'ac-
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              qua, nel foco, & in altri corpi, & in vero con queſti è forza di
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              accordarſi; concioſia che da quãto appare, e ſenſatamente ſi co-
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              noſce, faraſsi chiaro oltre oltre eſſere in modo tale à pũto, po-
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              ſciache i vaſi che à molti paiano vacui, vacui nel vero non ſono,
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              ſi come eſsi credono, ma d'aria pieni; l'aria poi (così fatto è il
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              parere di coloro, che trattano le coſe naturali) è compoſta di
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              corpi di queſta conditione, talmente minuti, e leggieri, che al-
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              la cognitione de i ſenſi per la più parte ſi aſcondano; percio-
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              che ſe nel vaſo che à noi vacuo pare ſarà infuſa l'acqua, quan-
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              to in eſſe intraraui d'acqua, egual parte all'incontro vſciranne
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              d'aria, e che il fatto così ſtia, ſe ne può da queſto prendere cer-
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              tezza; cioè, che s'alcuno per auuentura riuolto in bocca il va-
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              ſo, che vacuo pare, lo ſommergerà tal quale egli è, ne l'acqua,
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              mantenendolo diritto, non per tanto entrerà l'acqua in eſſo,
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              ancorche egli fuſſe ſommerſo à fatto, da che ſi comprende, che
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              eſſendo l'aria corpo, diuieta l'entrar dentro à l'acqua, poiche
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              prima tutto quel luogo, che è nel vaſo, è occupato da lei, hora
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              poi ſe alcuno farà vn foro nel fondo al vaſo, l'acqua à l'hora en-
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              trerà in eſſo per la bocca, e l'aria ne vſcirà per il foro fatto; di
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              più, prima che ſi fori il fondo al vaſo, ſe alcuno lo tirerà dirit-
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              to fuori de l'acqua, riuolgendolo dopo all'insù, vederà tutta la
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              ſuperficie ſua di dentro, non eſſere bagnata, nè pur tocca da
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              l'acqua, à punto come ella era prima che ſi ſommergeſſe.</s>
              <s> Là
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              onde ¬¨√® da conchiudere neceſſariamente, che l'aria è corpo, e
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              quando ſi moue, generaſi dal mouimento ſuo vn certo Spirito,
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              che altro non è, che l'iſteſſa aria commoſſa, per tanto quando
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              forato il vaſo nel fondo, vi entra l'acqua dentro, ſe alcuno, aui-
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              cinerà la mano à quel foro, ſentirà ſpirare vno Spirito dal va-
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              ſo, che è ſolo l'aria da l'acqua diſcacciata .</s>
              <s> Non è dunque da
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              credere che tra le coſe che hãno l'eſſere, ſi ritruoui vna ſorte di
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              vacuo, che per ſua natura, ſi ſtia in ſe ſteſſo ammucchiato, ma ſi
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              bene diſgiunto in breui particelle ne l'aria, ne l'acqua, & in al-
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              tri corpi, eccetto però, ſe alcuno nõ credeſſe che ſolo il
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              mante fuſſe libero da quale ſi voglia ſorte di vacuo, come quel-
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              lo, che non può infocarſi, e meno romperſi, e percoſſo, ſi aſcon-
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              de tutto, e rientra ne l'incudini, e ne' martelli; hor queſto
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