Cambiagi, Gaetano, L'antiquario fiorentino o sia Guida per osservar con metodo le cose notabili della città di Firenze, 1771

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1 numero, deſcritte già dall'Arcidiacono Mi-
nerbetti.
Ma non minor venerazione le ren-
de il Divin culto, che da tanti ſacri Mini-
ſtri religioſamente s'oſſerva.
Quarantadue
Canonici, e fra queſti, cinque Dignità, ſeſ-
ſanta e più Cappellani; cento Cherici Euge-
niani, e nelle feſte, e ſolennità accreſcen-
do il numero ſeſſanta altri Cherici del Se-
minario Fiorentino, celebran quivi conti-
nuamente gli Ufizj Divini con tal decoro, e
ſplendore, che quello d'ogni altra Catte-
drale d'Italia non ſolo agguaglia, ma ſupe-
ra di gran lunga.
Oltre di ciò, che queſta
Chieſa s'è renduta celebre per molti, e ſin-
golari avvenimenti quivi accaduti ne' ſecoli
trapaſſati.
Fra queſti parmi notabile, che
quivi Federigo III. Imperatore, inſieme col
Re d'Ungheria, e il Duca d'Auſtria, creaſ-
ſe più Cavalieri a Spron d'Oro, e molti di
queſta Patria: che Carlo Ottavo vi ſtabiliſ-
ſe concordia co' Fiorentini: che due Sommi
Pontefici Martino V. ed Eugenio IV. ſolen-
nemente vi celebraſſero.
Che Pio II. e Leo-
ne X. v' aſſiſteſſero più volte alle ſacre fun-
zioni; ma più di ogn'altro, che quivi ſi ce-
lebraſſe l'anno 1439. il Concilio Ecumenico
Fiorentino, famoſo per l'intervento del
mentovato Eugenio IV. dell'Imperator Pa-

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