Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

Table of figures

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[Figure 591]
[Figure 592]
[Figure 593]
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[Figure 595]
[Figure 596]
[Figure 597]
[Figure 598]
[Figure 599]
[Figure 600]
[Figure 601]
[Figure 602]
[Figure 603]
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[Figure 606]
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[Figure 618]
[Figure 619]
[Figure 620]
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1pithagorici inventi demonstrationent perveni, ignorans adhuc universalem
propositionem
trigesimam primam, de similibus figuris ab Euclide in sexto
Elementorum
allatam; excogitari coepi num, quod de figura quadrata, verum
quoque
esset de prima ac simplicissima rectilinearum figurarum aequalium
pariter
laterum et angulorum; nimirum de triangulo aequilatero (Viviani
Scienza
delle proporz.
cit., pag. 126)
PROPOSITIO XVIII, THEOREMA XIV. Sia il triangolo rettangolo
ABC
(fig.
93), il di cui angolo retto ABC. Dico il triangolo equilatero
598[Figure 598]
Per provar questo, tirisi la linea retta
BD
, e poi dal punto E tirisi la EG perpendi­
colare
sopra la AB.
Tirisi inoltre la linea retta
GC
, e finalmente tirisi un'altra linea retta EC.

Considero
ora i due triangoli EAC, BAD, i quali
hanno
i lati EA, AC eguali ai due lati BA, AD,
l
'uno all'altro, essendo lati di triangoli equi­
lateri
.
Inoltre l'angolo DAC è uguale all'an­
golo
EAB, per essere ambedue in un trian­
golo
equilatero: aggiunto comune CAB sarà
tutto
l'angolo DAB eguale a tutto EAC, sicchè i triangoli EAC, BAD, avendo
due
lati uguali a due lati, e l'angolo compreso uguale all'angolo com­
preso
, sarà tutto il triangolo uguale a tutto il triangolo.
Ma il triangolo EAC
è
composto dei tre triangoli EAG, EGC, AGC, i quali fra tutti e tre fanno
tutto
il triangolo AEB equilatero, e mezzo il triangolo ABC rettangolo:
perchè
, essendo la EG perpendicolare sopra la AB, sarà l'angolo EGA eguale
all
'angolo EGB, essendo ambedue retti.
L'angolo ancora EAG è uguale al­
l
'angolo EBG, per essere del triangolo equilatero.
Sicchè dunque i due
triangoli
AEG, GEB saranno uguali, essendo come s'è detto l'angolo AGE
eguale
all'angolo EGB, e l'angolo EAG eguale all'angolo EBG: un lato
uguale
a un lato del comune EG, e il lato EA uguale al lato EB, per essere
ambedue
del triangolo equilatero.
Sarà dunque il triangolo EAG eguale al
triangolo
EGB, cioè il triangolo EGB la metà di tutto l'equilatero EAB.
Inol­
tre
essendo ancora, per la medesima ragione, il lato AG eguale al lato GB,

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