Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

Table of figures

< >
[Figure 631]
[Figure 632]
[Figure 633]
[Figure 634]
[Figure 635]
[Figure 636]
[Figure 637]
[Figure 638]
[Figure 639]
[Figure 640]
[Figure 641]
[Figure 642]
[Figure 643]
[Figure 644]
[Figure 645]
[Figure 646]
[Figure 647]
[Figure 648]
[Figure 649]
[Figure 650]
[Figure 651]
[Figure 652]
[Figure 653]
[Figure 654]
[Figure 655]
[Figure 656]
[Figure 657]
[Figure 658]
[Figure 659]
[Figure 660]
< >
page |< < of 3504 > >|
Poichè, sia libbra orizontale OG (nella medesima figura 141). Il cir­
colo
di AE al circolo di BF sta come la retta AC alla BD.
Perciò i centri
divideranno
la libbra nell'istesso luogo (MSS. Gal., T. XXXVI, fol.
56
a
tergo).
La prova, così ben riuscita nel conoide parabolico, invogliò il Torricelli
a
tentarla anche in quell'altro esempio addotto dal Cavalieri, cioè nel trian­
golo
, dentro cui, supposto che il centro di gravità si trovi sopra qualche
punto
della bissettrice, si potesse questa riguardar quale una bilancia, con­
centrativi
sopra i pesi delle infinite linee, di che s'intesse la detta triango­
lar
superficie.
Posto ciò, nient'altro rimaneva a sapere e a dimostrare, per
modo
di lemma, se non che dove riesca il punto dell'equilibrio sopra una
bilancia
gravata per tutta la sua lunghezza da pesi, che scemino ugualmente
a
proporzione delle distanze uguali.
Ma il lemma era stato dimostrato già da
Galileo
, e posto per la prima proposizione nel suo trattato dei centri di gra­
vità
, sotto questa forma: “ Si magnitudines quotcumque sese aequaliter exce­
dentes
, et quarum excessus earum minimae sint aequales, ita in libra dispo­
nantur
, ut ex distantiis aequalibus pendeant: centrum gravitatis omnium
libram
ita demonstratur dividere, ut pars versus minores reliquae sit dupla
(Alb.
XIII, 267).

Text layer

  • Dictionary
  • Places

Text normalization

  • Original
  • Regularized
  • Normalized

Search


  • Exact
  • All forms
  • Fulltext index
  • Morphological index