Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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1lo stesso Volta, apre un campo fecondo di nuove speculazioni e
ricerche
intorno all'influenza del fluido elettrico ne'fenomeni chi­
mici
, alle mutue relazioni di questi con quelle (Opera cit.
T. II,
P
. II. pag.
142), e così appunto scriveva, il celebre inventor della
Pila
, rispondendo al Landriani, il quale gli annunziava come il
Nicholson
a Londra era felicemente riuscito a decompor l'acqua
fredda
.
Presto s'avverarono que'presentimenti del Volta, quando,
oltre
all'acqua, si decomposero i sali; di che si trovò la Pila aver
8[Figure 8]
la
più squisita virtù analitica.
Il veder gli acidi concorrere costan­
temente
al polo positivo, e le basi al negativo, parve ai chimici
una
sperimentale dimostrazione di ciò che avea sospettato il Newton,
quando
scrisse, ne'principii della Questione XXXI: “ et fortasse
attractio
electrica ad huiusmodi exigua intervalla extendi potest,
etiamsi
non excitetur frictione.
Ammisero infatti i Chimici che
fossero
le molecole circondate da ammosfere elettriche, le quali
perturbate
, fosser cagione del portarsi ciascuna di quelle molecole,
per
attrazione, al polo di nome contrario.

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