Vitruvius Pollio
,
I dieci libri dell?architettura
,
1567
Text
Text Image
Image
XML
Thumbnail overview
Document information
None
Concordance
Figures
Thumbnails
page
|<
<
of 520
>
>|
<
archimedes
>
<
text
>
<
body
>
<
chap
>
<
subchap1
>
<
subchap2
>
<
p
type
="
main
">
<
s
id
="
s.004977
">
<
pb
pagenum
="
257
"
xlink:href
="
045/01/268.jpg
"/>
<
emph
type
="
italics
"/>
de i raggi, & la ragione de gli angoli, ſotto liquali ſi uede tutto quello, che ſi uede. </
s
>
<
s
id
="
s.004978
">ſecondo la
<
lb
/>
conueneuole uarietà de gli aſpetti. </
s
>
<
s
id
="
s.004979
">nelche è opra di bel giudicio di ſaper ponere il punto coſiac
<
lb
/>
commodatamente, che tutto quello, che ſi uede dipinto rappreſenti un ſito, & un'eſſer naturale
<
lb
/>
delle coſe, & niente ſia di sforzato, di precipitoſo, di difforme, di ſgarbato, come ſi uede nelle
<
lb
/>
ſcene di molti le coſe oltra modo picciole, gli edificij, che traboccano, i fuggimenti tanto al baſ
<
lb
/>
ſo punto ſenza dolcezza tirati, che nè dappreſſo, nè da lontano poſſono eſſere con diletto ueduti. </
s
>
<
s
id
="
s.004980
">
<
lb
/>
Queſta neceſſità mi ha moſſo a uoler giouare, quanto per me ſi puo, anche in queſta parte a gli ſtu
<
lb
/>
dioſi. </
s
>
<
s
id
="
s.004981
">& però io ho ſcritto di proſpettiua con uie, & modi ragioneuoli drizzati alla pratica che
<
lb
/>
è detta ſcenografia. </
s
>
<
s
id
="
s.004982
">& ho gettato i fondamenti di queſta cognitione, & le regole di queſta pra
<
lb
/>
tica, con diffinire, diuidere, & dimoſtrare, quanto alla detta ragione è neceſſario, accioche ſenza
<
lb
/>
dubitatione l'huomo poſſa porre la ueduta in proprio, & accommodato luogo, accioche non ſi caſ
<
lb
/>
chi in quelli errori, che di ſopra ho detto. </
s
>
<
s
id
="
s.004983
">iui ſi ueder à la diſpoſitione de i piani regolati, & in re
<
lb
/>
golati, in ſquadra, & fuori di ſquadra, & iperfetti di qualunque corpo ſi ſia. </
s
>
<
s
id
="
s.004984
">il modo di leuare i
<
lb
/>
corpi ſecondo le altezze loro, & la ragione delle parti delle colonne, & delle tre ſorti di ſcene, con
<
lb
/>
quanto appartiene all'ombreggiare, a i lumi, ad alcuni modi facili per uia d'inſtrumenti, & d'al
<
lb
/>
cune altre maniere di queſta pratica diletteuole, & neceſſaria. </
s
>
<
s
id
="
s.004985
">ma tornamo a Vitru. che tratta
<
lb
/>
de i Theatri de i Greci. </
s
>
<
s
id
="
s.004986
">& dice.
<
emph.end
type
="
italics
"/>
</
s
>
</
p
>
<
p
type
="
main
">
<
s
id
="
s.004987
">Ma ne i Theatri de i Greci non ſi deono fare tutte le coſe con le iſteſſe ragioni, perche
<
lb
/>
nella circonferenza del piano inferiore, ſi come nel Theatro latino gli anguli di quattro
<
lb
/>
Triangoli toccauano il giro, & circuito d'intorno, coſi nel Greco gli anguli di tre qua
<
lb
/>
drati deono toccare la detta circonferenza, & il lato di quel quadrato, che è proſsimo alla
<
lb
/>
Scena, & che taglia la curuatura della circonferenza in quella parte diſegna il termine del
<
lb
/>
proſcenio, & d'indi allo eſtremo giro della curuatura ſe le tira una linea egualmente di
<
lb
/>
ſtante, nellaquale ſi diſegna la fronte della ſcena. </
s
>
<
s
id
="
s.004988
">& per lo centro dell'orcheſtra a can
<
lb
/>
to il proſcenio, ſi deſcriue una linea equidiſtante, & da quella parte doue ella taglia le li
<
lb
/>
nee della circonferenza dalla deſtra, & dalla ſiniſtra nelle corna del ſemicircolo, ſi hanno a
<
lb
/>
ponere i centri: & poſta la ſeſta nella deſtra dallo ſpacio ſiniſtro ſi tira un giro alla deſtra
<
lb
/>
parte del proſcenio, & coſi poſto il centro nel ſiniſtro corno dallo ſpacio deſtro ſi gira al
<
lb
/>
la ſiniſtra parte del proſcenio, & coſi per tre centri con queſta deſcrittione i Greci hanno
<
lb
/>
l'orcheſtra maggiore, & la ſcena piu a dentro, & il pulpito, che chiamano logion, men lar
<
lb
/>
go; perche appreſſo de Greci la ſcena era data a i recitatori di Tragedie, & di Comedie. </
s
>
<
s
id
="
s.004989
">
<
lb
/>
ma gli altri artefici faceuano i loro ufficij per l'orcheſtra. </
s
>
<
s
id
="
s.004990
">& di qui naſce, che ſeparatamen
<
lb
/>
te da Greci nominati ſono i ſcenici, & i Thimelici. </
s
>
</
p
>
<
p
type
="
main
">
<
s
id
="
s.004991
">
<
emph
type
="
italics
"/>
Era appreſſo de Greci l'orchestra maggiore, & per queſto nella diſegnatione de i loro Theatri
<
lb
/>
faceuano tre quadrati in un circolo, ſi come i Latini faceuano quattro trianguli, e tutto che tan
<
lb
/>
to gli anguli de i triangoli, quanto gli anguli de i quadrati partiſſero in dodici parti eguali la cir
<
lb
/>
conferenza, era però maggiore ſpacio nel mezo la doue erano tre quadrati, che la doue erano
<
lb
/>
quattro triangoli, perche i lati de i quadrati ſono piu uicini alla circonferenza. </
s
>
<
s
id
="
s.004992
">& ſi come nel
<
lb
/>
Theatro de i Latini, un lato d'un triangolo faceua la fronte della ſcena, coſi faceua un lato del qua
<
lb
/>
drato nel Theatro de Greci, & terminaua il proſcenio: ma la fronte della ſcena era ſopra una li
<
lb
/>
nea tirata fuori della circonferenza del circolo, che toccaua pure la circonferenza, & era egual
<
lb
/>
mente diſtante a quel lato del quadrato, che terminaua il proſcenio, di modo che la ſcena de i
<
lb
/>
Greci era piu rimota, che la ſcena de i Latini. </
s
>
<
s
id
="
s.004993
">Oltra di queſto egli ſi tiraua anche una linea, che
<
lb
/>
paſſaua per lo centro, & era come diametro egualmente diſtante al detto lato, & alla fronte del
<
lb
/>
la ſcena. </
s
>
<
s
id
="
s.004994
">ſopra gli eſtremi di queſta linea la doue tocca la circonferenza, ſi faceua centro, & poſto
<
lb
/>
prima l'un piede della ſeſta in uno, l'altro ſi allargaua al centro, & uolgendoſi intorno ci daua
<
lb
/>
i termini della maggior circonferenza: perche iui era il termine della circonferenza, & ultima
<
lb
/>
precintione del Theatro, la doue toccaua la linea del proſcenio. </
s
>
<
s
id
="
s.004995
">come è nel punto B. & C.
<
lb
/>
nellalinea. C. B. & i centri ſono. </
s
>
<
s
id
="
s.004996
">D. E.
<
emph.end
type
="
italics
"/>
</
s
>
</
p
>
</
subchap2
>
</
subchap1
>
</
chap
>
</
body
>
</
text
>
</
archimedes
>