Alberti, Leon Battista, L' architettura

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268264DELLA ARCHITETTV RA di Diana Efeſia, che alcuni dicono che era di Ebano, & Mutiano dice che ella
era di Vite, Peras che fece il Tempio di Argolica, &
vi conſecrò la figliola per
Badeſſa vi fece vn’Gioue d’un’ troncone d’un’pero.
Furono alcuni che prohi-
birono che gli Dij ſi ſculpiſsino in pietre, percio che elle ſono dure &
crude-
li.
Rifiutauano ancora l’oro, & l’argento perche naſceuano di Terra ſterile,
115&
infelice, & perche haueuano vn’colore pallido da infermi, & il Poeta dice
queſti verſi.
Staua il gran’ Gioue in sì piccolo albergo.
Ritto a gran’ pena, & nella destra mano
Alto teneua un’fulmine di 2210
Appreſſo a gli Egizzij furono alcuni che ſi penſarono che Dio fuſſe di fuoco, &
che egli habitaſſe nello elemento del fuoco, nè potere eſſere compreſo dal ſen
ſo de gli huomini, &
però feciono gli Dij di criſtallo, Alcuni altri ſi penſarono
che fuſſe bene fare gli Dij di pietra nera, penſando che tal colore fuſſe incom-
prenſibile, Altri finalmente di oro per confarſi il colore alle ſtelle, ma io ſon ſta
3315 to ſoſpeſo di che coſa ſia bene fare le ſtatue delli Dij, Tu dirai certamente che
quella materia in che ſi ha a intagliare la imagine di Dio, biſogna che ſia oltra
modo degna;
accoſtaſi alla degnità quella coſa, che è piu che l’altre rara, niente
dimeno io non ſon tale che io le uoglia fare di ſale, ſi come dice Solino, che era-
no ſoliti di fare i Siciliani, nè come dice Plinio anco di Vetro, nè di oro masſic-
4420 cio, nè di argento ancora, non perche io la intenda come coloro che ciò recuſa
uano, per eſſer nato di terra ſterile, &
di color pallido. Ma ci ſono molte cagio-
ni che acciò mi muouono, infra le quali ci è queſta, che io mi perſuado che e ſi
appartenga alla Religione, che quelle ſtatue, che noi porremo da douerſi ado-
rare come Dij, ſieno per quanto ſi può ſimili a esſi Dij;
giudico adunque che
5525 gli huomini mortali le habbino a fare quanto piu poſſono immortali, o qual
dirò io che ſia la cagione perche ſi ſtimi tanto una riceuuta openione da noſtri
maggiori di coſi fatte coſe?
che e ſi tenga per certo, che in queſto luogo una
dipinta Immagine d’uno Dio ci eſaudiſca, &
in queſto altro una ſtatua del me-
deſimo Dio, non eſaudiſca non che altro, le orationi, &
i voti de gli huomini
6630 giuſti?
che piu, ſe tu tramuti le medeſime ſtatue da luogo a luogo, alle quali il
uulgo ſoleua portare grandisſima reuerentia, non trouerai chi piu gli creda, o
gli faccia uoti, come ſe elle fusſino fallite;
biſogna adunque che elle habbino i
luoghi loro ſtabili, propij, &
dignisſimi. Dicono che e non ci è memoria alcu-
na infra gli huomini, che di oro ſi ſia uiſto lauoro alcuno eccellentisſimo, come
7735 che il principe de metalli ſi ſdegni di eſſer troppo honorato dalle mani de gli
Artieri, ſe queſto è coſi, non è bene fare le ſtatue de gli Dij, che noi uorremo fa
re conuenientisſime di Oro.
Oltre a che alcuni tirati dal deſiderio de l’Oro piu
facilmente fonderanno tutta la ſtatua, che ſolamente la bar ba eſſendo d’oro.
Piacerammi molto di bronzo, ſe già non mi diletterà piu il candore del bian-
8840 chisſimo marmo.
Ma nel bronzo ui ſarà un certo che, che io primieramẽte lo-
dero, riſpetto al durare aſſai, pur che noi le facciamo tali, che e ſia maggiore il
peccato nel guaſtarle che il guadagno nel fonderle, per farne poi altro.
Sieno
ueramente tali come ſe noi le hauesſimo fatte con il martello, o di lamine

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