Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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269245LIBRO III. del medico, che cura l’ infermo, e del trafficante,
che fa venire le merci, e del nocchiero, che con-
duce la nave.
E ſimilmente il filoſofo, ſe ha qual-
che ſiſtema bello, ingegnoſo, veriſimile, ma che
richiegga ancora altre prove, dee raccomandarlo
ai poſteri, e avventurarlo;
e così hanno fatto gran-
diſſimi uomini e dottiſſimi.
Ne certamente poteva
l’ immortal Neuton eſſer tanto ſicuro di quel ma-
raviglioſo ſiſtema, che egli formò delle comete,
condottovi quaſi dalla ſola ragione;
quanto ora.
ſiam noi, condottivi non dalla ragion ſolamente,
ma da moltiſſime oſſervazioni, e da così gran nu-
mero di calcoli:
ne potè egli aver per certiſſima, e
fuor d’ ogni dubic quella forma ſchiacciata, che
diede alla terra, non avendo veduto quelle tante
miſure, che preſe poi in varie parti del mondo da
matematici Italiani, Spagnuoli, e Franceſi l’ han-
no mirabilmente confermata.
Ma egli avendo con-
cepite nell’ animo belliſſime, e ragionevoliſſime
opinioni, confidoſſi nella loro probabilità, e chia-
mò i poſteri a farne prova;
il che gli è ſucceduto
felicemente;
ed ha conſeguito maggior gloria,
avendo ſaputo ſenza tante oſſervazioni e miſure
affermar quello, che niuno s’ ardiva d’ affermare
ſenza di eſſe.
Così io voglio, che il filoſofo inten-
to a cercar novità, ſia qualche volta ardimentoſo,
contenendoſi però ſempre dentro ai limiti della ra-
gione;
ne laſci di cominciar quello, che egli non
può compiere, contentandoſi, che ſia compiuto
dai poſteri;
e ſoffra di partir la lode dell’

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