2715DI MACHINE, ET EDIFICII.
SE ben le ruote di quelle Machine, cõ le quali ſi macinano le bia
ue, & il frumento ſono diuerſe, nondimeno fanno vna iſteſſa
operatione, la ragion della quale ſi conuien riferire al Peritro-
chio, cioè à l’aſſe nella ruota, & tutte con queſto vocabolo ſo-
no chiamati Molini da quella parola latina molendinum. Hò
voluto perciò figurar in diſegno alquanie forme di eſſe delle mig lioti, & del
le più vſate per eſſer ordigno tanto neceſſario al viuer humano. Mà auanti,
ch’io venga alla deſcrittione di alcuna forma, forza è far’vn poco di diſtintio
ne frà l’vna, e l’altra, percioche alcune di queſte vengono moſſe da forze ani-
mate, & alcune altre da forze inanimate; quelle adunque, che hanno il Moto
re animato ſono tutte quelle ſorti di Molini, che vengon girati da forze hu-
mani, come ſarebbe à dir da huomini, ouero da ammali di varie ſpecie. Quel-
li altri poiche vengon moſſi da forze inanimate, ſono quei Molini fabricati
in alcune regionl, che vengono moſſi dall’ acqua. Queſti dunque ſono an-
cora frà loro diuerſi, percioche ò hanno il moto dali’ acqua raccolta d’alcun
monte in alcuna conſerua, & è poi fatta deſcender per canali, & queſti ſi chia
mano in alcuni luochi d’Italia Molini fatti à copeello. Etanco alcuna volta
da acqua morta, che non corra, come quelli, che da ſe ſteſſicon varie ſ rti di
vaſi, conducon l’acqua per dard moto a lor medeſimi, ò veramente hanno il
moto dall acqua corrente d’alcũ fiume, ò torrẽte. Mà queſtiſono di due ma-
niere, ò ſono dimandatiterragni, che ſtabilmente ſi fabricano alle ripe d’al-
cun fiume, ò ſono fabricati ſo pra barche, ò altri vaſcelli di forma diuerſa, che
quì da noi s’addimandano Sandoni, & queſti ſtanno nel mezo del fiume rac-
comandaticon catene alle ripe dieſſo, ouero ad alcun ponte, ſi come rappre-
ſenta il diſegno della preſente figura. La fabrica dunque di cotali machine,
io ſtimo eſſere ſtata preſſo de gli antichi, grandemente in vſo, percioche ſap-
piamo, che ne itempi d’Auguſto Imperatore, nei quali ſi rinouaua Vitruuio
nobile Scrittore, inſegnò il modo di fabricar vna @uota con timpani, per ma-
cinar il frumento, la quale è molto fimile alla preſente, che noi cõmunemen-
te poniamo in prattica Bene è vero, che Vitruuio non fà mentione alcuna de’
vaſcelli, ne d’altro ſopra de’ quali la machina fuſſe poſta per condurli nelle
maggiori dipendenze dell’ acque, & iui mouerlicon catene ſecondo le eſcre-
ſcentie di quelle, come hoggidì ſi coſtuma, preſupponendo forſe egli queſto
eſſer ſtato noto à periti Ilche ha dato materia ad alcuni diattribuire tale in-
uentione à Beliſario, mentre eglicon Gothi guerregiaua in Iralia, ilquale fa-
bricò alcune machine ſopra barchette per macinar il frumento nel
ue, & il frumento ſono diuerſe, nondimeno fanno vna iſteſſa
operatione, la ragion della quale ſi conuien riferire al Peritro-
chio, cioè à l’aſſe nella ruota, & tutte con queſto vocabolo ſo-
no chiamati Molini da quella parola latina molendinum. Hò
voluto perciò figurar in diſegno alquanie forme di eſſe delle mig lioti, & del
le più vſate per eſſer ordigno tanto neceſſario al viuer humano. Mà auanti,
ch’io venga alla deſcrittione di alcuna forma, forza è far’vn poco di diſtintio
ne frà l’vna, e l’altra, percioche alcune di queſte vengono moſſe da forze ani-
mate, & alcune altre da forze inanimate; quelle adunque, che hanno il Moto
re animato ſono tutte quelle ſorti di Molini, che vengon girati da forze hu-
mani, come ſarebbe à dir da huomini, ouero da ammali di varie ſpecie. Quel-
li altri poiche vengon moſſi da forze inanimate, ſono quei Molini fabricati
in alcune regionl, che vengono moſſi dall’ acqua. Queſti dunque ſono an-
cora frà loro diuerſi, percioche ò hanno il moto dali’ acqua raccolta d’alcun
monte in alcuna conſerua, & è poi fatta deſcender per canali, & queſti ſi chia
mano in alcuni luochi d’Italia Molini fatti à copeello. Etanco alcuna volta
da acqua morta, che non corra, come quelli, che da ſe ſteſſicon varie ſ rti di
vaſi, conducon l’acqua per dard moto a lor medeſimi, ò veramente hanno il
moto dall acqua corrente d’alcũ fiume, ò torrẽte. Mà queſtiſono di due ma-
niere, ò ſono dimandatiterragni, che ſtabilmente ſi fabricano alle ripe d’al-
cun fiume, ò ſono fabricati ſo pra barche, ò altri vaſcelli di forma diuerſa, che
quì da noi s’addimandano Sandoni, & queſti ſtanno nel mezo del fiume rac-
comandaticon catene alle ripe dieſſo, ouero ad alcun ponte, ſi come rappre-
ſenta il diſegno della preſente figura. La fabrica dunque di cotali machine,
io ſtimo eſſere ſtata preſſo de gli antichi, grandemente in vſo, percioche ſap-
piamo, che ne itempi d’Auguſto Imperatore, nei quali ſi rinouaua Vitruuio
nobile Scrittore, inſegnò il modo di fabricar vna @uota con timpani, per ma-
cinar il frumento, la quale è molto fimile alla preſente, che noi cõmunemen-
te poniamo in prattica Bene è vero, che Vitruuio non fà mentione alcuna de’
vaſcelli, ne d’altro ſopra de’ quali la machina fuſſe poſta per condurli nelle
maggiori dipendenze dell’ acque, & iui mouerlicon catene ſecondo le eſcre-
ſcentie di quelle, come hoggidì ſi coſtuma, preſupponendo forſe egli queſto
eſſer ſtato noto à periti Ilche ha dato materia ad alcuni diattribuire tale in-
uentione à Beliſario, mentre eglicon Gothi guerregiaua in Iralia, ilquale fa-
bricò alcune machine ſopra barchette per macinar il frumento nel