Angeli, Stefano degli, Terze considerationi sopra una lettera di Gio. Alfonso Borelli, scritta da questi in replica di alcune dottrine incidentemente tocche

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2715 pedita dalla corpulenza della Terra, perche ſe que-
ſta giraſſe, e foſſe forata ſino al centro, e noi foſsimo
iui, ſe è vero, che come dice il Sign.
Borelli, ſino al
centro il graue tratteneſſe la medeſima velocità, che
haueua nella ſommità della Torre, perche li concen-
trici all´arco, che deſcriue il graue nella predetta
ſommità vicini al centro ſono infinitamente minori
di quella portione di eſſo deſcritta nel tempo della
diſceſſa, il graue prima di arriuar al centro girarebbe
inſinite volte intorno ad eſſo.
Anzi che forſe non
gl´arriuarebbe che in lunghiſsimo tempo, e forſe
mai, mentre, come dice il Sign.
Borelli alla facciata
20.
il moto all´ingiù ſi anderebbe ſempre più debili-
tando, cioè li ſpatij paſſati non caminarebbero con
la proportione delli quadrati delli tempi.
Matt. Non intendo ciò troppo bene.
Ofred. Nel Schema del Sign. Borelli ſpiegato da
noi à carte 4.
il graue A, ſtando fermo nella ſommità
della Torre farebbe l´arco ſimile all´AM, in 4.
ſecon-
di horarij mouendoſi la Terra, ma cadendo non per-
coterebbe la ſuperſicie della Terra in H, ma più oltre
in guiſa che queſti ſia eguale al ſimile all´ AM.
E ma-
nifeſto, che ſeguitandoſi il moto verſo il centro
C, ſi arriuerà à circoli tali, che ſaranno moltiſsi-
me volte minori dell´arco nell´ A B, che deſcriue-
rebbe il graue nel medeſimo tempo.
Onde moltiſ-
ſime volte girarebbe per eſſo.
Sì che ſe quello, che
cadeſſe foſſe qualche animal viuo, le aſsicuro,

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