Angeli, Stefano degli, Della gravita' dell' aria e fluidi : esercitata principalmente nelli loro homogenei

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2721_PRIMO_ priſma AS, deue peſare quanto peſano tutte due aſſiemc.
Nè il modo di ritrouare l’altezza delli arginetti BC, AI, ſarà
totalmente quello, che inſegna il Galileo.
_Ofred. Quod parum diſtat nibil diſtare videtur,_ e _parum pro nibilo repu-_
_tatur_.
Onde anco quando vi ſia qualche varieta, queſta ſarà
tanto poca, che nulla più;
poiche quanto può peſare vn po-
chino d’aria, quant’è il priſma AC?
5[Figure 5]
_Matem_. Pochiſſimo certo. Nulladimeno Signor Ofredi potria
eſſere, che in pratica s’eſperimentaſſe, che la natura non.
ſprezzaſſe queſto poco peſo, e che Paria AC, in fatti graui-
taſſe, &
il modo è queſto. Si prenda la laminetta SI, di mate-
ria, la quale non ſi poſſa inzuppare, come ſarebbe argento,
oro, &
c. e ſia la maſſima, ſi che niente più groſſa, ſi profon-
daſſe, e ſi collochi nell’acqua.
E manifeſto, che ſe l’aria
non aggiunge peſo, come dice il Galileo, anco quando s’al-
teraſſe, facendoſi più denſa, ò più rara, non per queſto la la-
minetta farebbe mutation alcuna quanto al diſcendere.
Ma
ſe l’aria AC, in fatti grauita, ogni volta che con qualche ar-
tificio ſi farà più denſa, &
in conſeguenza più graue, la lami-
netta SI, ſubito diſcenderà;
perche all’hora A S, ſarà più
graue in ſpecie di altretant’acqua.
Ma che, che ſucceda di
queſta eſperienza, io giudico che aſsolutamente non ſolo
l’acqua, ma anco l’aria grauiti nella medema acqua.
E tanto
tenirò fermamente, ſino che ſenti qualche ragione in con-
trario, che mi conuinca.
_Ofred_. V. S. aſpetti, che hora mi ſouienne d’vn’altro luogo

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