Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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1ad sphaeroidem praedictam, sive ad reliquum solidum, dempto cono ABC,
est ut 4 ad 1. Ergo hemisphaerium, vel hemisphaeroides, ad dictum solidum,
est ut 2 ad 1, et, per conversionem rationis, ad conum inscriptum erit ut
2 ad 1, que e.
d.
“ Che il quadrato AD sia sempre doppio del rettangolo patet, perchè il
quadrato FE al quadrato AD sta come il rettangolo BEO al rettangolo BDO,
cioè come 3 a 4, ed il quadrato AD, al quadrato GE, sta come 4 a 1. Ergo
ex aequo il quadrato FE, all'EG, sta come 3 a 1. E, dividendo, il rettan­
golo FGH, al quadrato GE, sta come 2 a 1, ed al quadrato AD come 2 a 4,
que e.
d. ” (ivi, fol. 175).
Sia ora CM, nella stessa figura 195, il cilindro circoscritto: se di lui si
tolga la scodella esterna, il rimanente è l'emisferoide nuda, della quale si
può ritrovare il centro, perch'essendo E quello del tutto, N quello della parte
tolta, che si sa essere uguale al cono MDP; avremo in Q il centro dell'emi­
sferoide che si voleva, se faremo EQ a EN reciprocamente come il cono
inscritto alla stessa emisferoide, o, per le cose ora dimostrate, come uno a
due, d'onde è manifesto che BQ è cinque delle parti, delle quali QD è tre
solamente.
Ma, per tornare all'argomento dei solidi scavati, e per mostrare la va­
rietà dell'aspetto e delle forme, sotto le quali gli con­
701[Figure 701]
Figura 196.
siderava il Torricelli, trascriveremo dal manoscritto di
lui quest'altre proposizioni.
“ PROPOSIZIONE XXXVII. — Esto portio circuli
ABC (fig.
196) sive minor, sive maior semicirculi:
duae tangentes AD, DB, axis BM, et convertatur.
Dico
solidum vasiforme, genitum a trilineo ADB, aequale esse cono DMO. ”
“ Ducta enim EI, erit rectangulum EFI, sive FEL, aequale quadrato EA,
per penultimam Tertii, vel quadrato GH (quadratum enim EA, ad quadra­
tum AD, est ut quadratum HM ad MB, sive GH ad DB, et consequentia
sunt aequalia). Quare armilla EF aequalis est circulo GH, propterea solidum
vasiforme aequalis erit cono DMO ” (ibid.
T. XXX, fol. 71).
702[Figure 702]
Figura 197.
“ PROPOSIZIONE XXXVIII. — Se la parabola
ABC (fig.
197), il cui diametro BF, averà la tan­
gente DBE per la cima, e le tangenti AD, CE alla
base, e prodotta FD si giri la figura; sarà la sco­
della del triangolo ADF eguale al conoide, e lo
scodellino del trilineo DAB eguale al cono DFE,
e perciò medesimo sarà il centro di gravità della
scodella e del conoide; dello scodellino e del cono.
“ Tirisi l'applicata GL: averà il rettangolo GIL, al quadralo AF, ra­
gion composta di GI ad AF, ovvero di ID a DF, ovvero di OB a BF, e di
IL a FC, e, perchè sono uguali, diremo di BF alla BF.
Sta dunque il ret­
tangolo GIL, al quadrato AF, come la OB alla BF, ovvero come il quadrato
OR al quadrato FA, e però sono uguali il rettangolo GIL e il quadrato RO,

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