Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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Per la dimostrazione supponesi un lemma, taciuto dall'Autore per al­
cune
ragioni, che appariranno in seguito da questa intima storia svelate, ma
intanto
quel lemma è tale: La sferoide è doppia del rombo solido inscritto,
verità
, che si conclude per corollario immediato dalla XXIX archimedea De
conoid
.
et sphaer., semplicemente osservando che, se le due emisferoidi sono
uguali
ciascuna al doppio del cono inscritto, sarà la sferoide intera uguale
al
doppio del rombo solido, composto di quegli stessi due coni, la misura dei
quali
essendo AB.πGE2/3=AB.πFG.GH/3, sarà perciò AB.2π.FG.GH/3
la
misura della sferoide o del bilineo, che chiameremo Bo, tra il quale e
Co
, che vuol dire il cono CAD inscritto e misurato da AB.πCB2/3; interce­
derà
la proporzione Bo:Co=2FG.GH:CB2, la quale, per essere CB=
2EG
, e perciò CB2=4EG, sostituendo, et sumptis dimidiis, si trasformerà
in
quest'altra Bo:Co=FG.GH:2EG2.
Poi, componendo, e osservando che
il
bilineo insieme col cono compongono tutto il solido So, avremo So:Co=
FG
.GH+2EG2:2EG2.
Sostituendo in fine, in luogo del rettangolo, la diffe­
renza
de'quadrati espressa da FE2—EG2, avremo So:Co=FE2+EG2:2 ES2,
come
concisamente viene il Torricelli a dimostrare così, col suo proprio di­
scorso
:

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