275251LIBRO III.
que, come io l’ ho nell’ animo, ſenza partirmi pe-
rò dal ſentimento dell’ autore, e ſtudierò, quanto
per me ſi potrà, la brevità. E perchè giova ſem-
pre, quando uno vuole incamminarſi in un diſcor-
ſo, ſaper prima il fine, a cui eſſo tende, e la via,
in cui metteſi, per arrivarvi: ſappiate, che inten-
dimento del Padre Ri@cati è, che debba eſſere nel-
la natura una forza, la qual ſi miſuri col quadra-
to della velocità; e ciò perchè, ſe non foſſe una
tal forza, interverrebbe un @aſo, in cui non ſareb.
be eguaglianza tra la cagione, e l’ effetto; di che
ſi ſdegnerebbono i metafiſici, che tale uguaglian-
za hanno per un principio manifeſtiſſimo. Queſto
caſo poi vuole, che ſia la compoſizione, e la riſo-
luzione dei movimenti, quando o di due ſe ne com-
pone uno, che è ſempre minore della ſomma di
quei due, o uno in due ſi riſolve, la cui ſomma
è ſempre maggior di quell’ uno. Così egli intro-
duce quella ſua forza viva per ſoſtenere l’ ugua-
glianza della cagione e dell’ effetto, e farſi amici i
metafiſici. Il che ſe egli ottenga, e come, vedre
tevel voi; io ve ne dirò la dimoſtrazione, dopo
che avrò dichiarate alcune propoſizioni, che all’
autore piace di aſſumere, e che la coſa iſteſſa ri-
chiede; e comincierò in tal guiſa. Ciò detto ſo-
praſtette di nuovo alquanto; indi impoſto a tutti,
che guardaſſero nella figura quarta, ſeguitò: La
11F. IV. linea SA, che ſola io voglio ora conſiderare nel-
la preſente figura, ſia una corda elaſtica, che a-
vendo un’eſtremo immobilmente piantato nel
rò dal ſentimento dell’ autore, e ſtudierò, quanto
per me ſi potrà, la brevità. E perchè giova ſem-
pre, quando uno vuole incamminarſi in un diſcor-
ſo, ſaper prima il fine, a cui eſſo tende, e la via,
in cui metteſi, per arrivarvi: ſappiate, che inten-
dimento del Padre Ri@cati è, che debba eſſere nel-
la natura una forza, la qual ſi miſuri col quadra-
to della velocità; e ciò perchè, ſe non foſſe una
tal forza, interverrebbe un @aſo, in cui non ſareb.
be eguaglianza tra la cagione, e l’ effetto; di che
ſi ſdegnerebbono i metafiſici, che tale uguaglian-
za hanno per un principio manifeſtiſſimo. Queſto
caſo poi vuole, che ſia la compoſizione, e la riſo-
luzione dei movimenti, quando o di due ſe ne com-
pone uno, che è ſempre minore della ſomma di
quei due, o uno in due ſi riſolve, la cui ſomma
è ſempre maggior di quell’ uno. Così egli intro-
duce quella ſua forza viva per ſoſtenere l’ ugua-
glianza della cagione e dell’ effetto, e farſi amici i
metafiſici. Il che ſe egli ottenga, e come, vedre
tevel voi; io ve ne dirò la dimoſtrazione, dopo
che avrò dichiarate alcune propoſizioni, che all’
autore piace di aſſumere, e che la coſa iſteſſa ri-
chiede; e comincierò in tal guiſa. Ciò detto ſo-
praſtette di nuovo alquanto; indi impoſto a tutti,
che guardaſſero nella figura quarta, ſeguitò: La
11F. IV. linea SA, che ſola io voglio ora conſiderare nel-
la preſente figura, ſia una corda elaſtica, che a-
vendo un’eſtremo immobilmente piantato nel