Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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Incominciamo dalla prima parte, in cui ci si rappresenta il Nostro tutto
in
sollecitudine di aggiungere la desiderata perfezione a quelle proposizioni
De motu gravium naturaliter descendentium, nelle quali si dimostrano le
proprietà
e le leggi de'momenti dei gravi, mentre scendono lungo i piani
inclinati
.
Dipendono queste leggi, come da loro universale principio, dal Teo­
rema
meccanico, che dice stare allora due gravi in equilibrio, sopra due piani
ugualmente
alti, quando le loro lunghezze siano alle gravità omologamente
proporzionali
.
Alla dimostrazione di ciò, che in primo luogo ricorre nel libro
stampato
, voleva il Torricelli aggiungere un tal corollario: “ Ergo gravia
tunc
habebunt aequalia momenta, quando ipsa fuerint ut secantes comple­
mentorum
anguli elevationis.
Posito enim sinu toto AB (fig. 254) erunt AC,
AD
dictae secantes (MSS. Gal.
Disc., T. XXXIII, fol. 83). È infatti AC:AB=
1
:cos.CAB=sec.CAB:1; AD:AB=1:cos.BAD=sec.BAD:1.
D
'onde AC:AD=sec.CAB:sec.BAD.
759[Figure 759]
Figura 254.
Nella seconda De motu gravium, avendo già di
mostrato
l'Autore che i momenti di due gravi uguali,
sopra
due piani di uguale altezza, stanno come le
loro
lunghezze reciproche; poi pensò di mettere la
medesima
conclusione sotto altra forma, dicendo
che
que'momenti hanno la proporzione omologa
dei
seni degli angoli delle elevazioni.
Si trova il pensiero sotto il n.o XXX
del
citato Campo di tartufi, notato in questa forma: “ Quando vero gravia
aequalia
fuerint, erunt momenta ut sinus angulorum elevationis. Nota che
vi
è (nel libro stampato), ma la prova è più bella così: nam, cum sint
momenta
ut ED, FD (fig.
255), hae sunt sinus angulorum DAC, DBC (MSS.
Gal
.
Disc., T. XXXIII, fol. 82).

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