1ferma, prende l'altra, e la svolge, e la stira nella dirittura BC in modo, che
faccia con AB un angolo retto. Or che rimane altro a fare, se non che ricon
775[Figure 775]
faccia con AB un angolo retto. Or che rimane altro a fare, se non che ricon
775[Figure 775]
Figura 270.
giungere i punti A, C, per
annunziare questa verità
al mondo maravigliato?
Omnis circulus aequalis
est triangulo rectangulo,
cuius radius est par uni
eorum, quae sunt circa
rectum angulum; circumferentia vero basi. (Opera cit., pag. 128).
giungere i punti A, C, per
annunziare questa verità
al mondo maravigliato?
Omnis circulus aequalis
est triangulo rectangulo,
cuius radius est par uni
eorum, quae sunt circa
rectum angulum; circumferentia vero basi. (Opera cit., pag. 128).
Conseguiva di qui una verità, la quale, benchè non riuscisse ai Geome
tri nuova, aveva nonostante abito nuovo, e maniera più familiare, perchè,
come sapevasi che il triangolo ha per misura la base moltiplicata per la metà
dell'altezza, così rendevasi ora manifesto che lo spazio circolare è misurato
dal prodotto della circonferenza per la metà del raggio. Il principale intento
però, con quella meccanica stiratura violenta, non era conseguito, dovendosi,
tra la curvità e la rettitudine, trovar piuttosto la proporzion naturale nei le
gittimi termini della Geometria. Parve allora ad Archimede che l'astrusa
questione si risolverebbe, quando, invece di dare il punto C alla AC deter
minato, fosse ella stessa che lo determinasse sopra la BC, condottavi per una
certa necessità di legge: a ricercar la qual legge, essendo ora rivolti gli studi
del Matematico, dobbiam dire come e quale ei la trovasse.
tri nuova, aveva nonostante abito nuovo, e maniera più familiare, perchè,
come sapevasi che il triangolo ha per misura la base moltiplicata per la metà
dell'altezza, così rendevasi ora manifesto che lo spazio circolare è misurato
dal prodotto della circonferenza per la metà del raggio. Il principale intento
però, con quella meccanica stiratura violenta, non era conseguito, dovendosi,
tra la curvità e la rettitudine, trovar piuttosto la proporzion naturale nei le
gittimi termini della Geometria. Parve allora ad Archimede che l'astrusa
questione si risolverebbe, quando, invece di dare il punto C alla AC deter
minato, fosse ella stessa che lo determinasse sopra la BC, condottavi per una
certa necessità di legge: a ricercar la qual legge, essendo ora rivolti gli studi
del Matematico, dobbiam dire come e quale ei la trovasse.
L'avevano nell'ardua via preceduto Dinostrato e Nicomede, la quadra
trice famosa proposta dai quali porse al Nostro occasione di formulare, e di
dimostrare matematicamente le leggi dei moti uniformi. Essendo una di co
teste leggi che, dove i tempi sono uguali, le velocità stanno come gli spazi,
776[Figure 776]
trice famosa proposta dai quali porse al Nostro occasione di formulare, e di
dimostrare matematicamente le leggi dei moti uniformi. Essendo una di co
teste leggi che, dove i tempi sono uguali, le velocità stanno come gli spazi,
776[Figure 776]
Figura 271.
ebbe, assai prima di Pappo, ad accorgersi che
nel meccanismo della Quadratrice, inventato ap
posta per uso della Ciclometria, quel che s'an
dava cercando già supponevasi noto. Giovò nono
stante ad Archimede l'invenzione de'due Geome
tri, che gli fece rivolgere la mente sopra le curve
descritte dalla mistion di due moti. Parve a tutti
fra coteste curve sopra ogni altra bellissima quella,
che a testimonianza di Pappo (Collect. mathem.
cit., pag. 82) aveva già Conone Hamio immagi
nato descriversi da un punto, il quale, mentre, a
mover dal centro, passa equabilmente tutto intero
il raggio, nel medesimo tempo compia intorno a
esso centro il suo giro.
ebbe, assai prima di Pappo, ad accorgersi che
nel meccanismo della Quadratrice, inventato ap
posta per uso della Ciclometria, quel che s'an
dava cercando già supponevasi noto. Giovò nono
stante ad Archimede l'invenzione de'due Geome
tri, che gli fece rivolgere la mente sopra le curve
descritte dalla mistion di due moti. Parve a tutti
fra coteste curve sopra ogni altra bellissima quella,
che a testimonianza di Pappo (Collect. mathem.
cit., pag. 82) aveva già Conone Hamio immagi
nato descriversi da un punto, il quale, mentre, a
mover dal centro, passa equabilmente tutto intero
il raggio, nel medesimo tempo compia intorno a
esso centro il suo giro.