278254DELLA FORZA DE’ CORPI
D.
Felice così vuole.
E quando io aveſſi voglia di
diſputare, mi piacerebbe più toſto negar la prima
delle due coſe, che egli ha detto. Voi, diſſe allo-
ra il Signor D. Nicola, ſiete più corteſe dopo ce-
na, che non foſte oggi; perchè oggi diſputandoſi
degli elaſtri, che nell’ aprirſi urtano un globo,
quantunque il globo ſia portato per uno ſpaziet-
to infiniteſimo da una preſſione continua, e ſem-
pre eguale, non avete però mai voluto concedere
che egli debba per ciò ſeguire le leggi della gravi-
tà; e quelle ragioni, che adducevate oggi, ben
parmi, che potrebbono ſimilmente addurſi nel ca-
ſo noſtro. Se a voi pare, riſpoſi io allora, che
quelle ragioni, che io ho addotte oggi in propo-
ſito degli elaſtri, debban valere anche ora in pro-
poſito della fune, e voi fatele valere, quanto vi
piace; che io non vi contraſterò punto, ne ſopra
ciò ſarò moleſto a niun di voi due. Io vorrei bene,
che mi ſi dimoſtraſſe la prima delle due coſe, che
il Signor D. Felice ha dette, cioè che l’ azion del-
la corda ſia l’ accorciarſi. Difficilmente, diſſe qui-
vi la Signora Principeſſa, potrebbe dimoſtrarſi co-
ſa, che par tanto chiara; e ſe voi volete negarla,
crederanno queſti Signori, che voi vogliate far
prova del voſtro ingegno. Io non ſo, riſpoſi,
quanto foſſe per giovarmi il farne prova; ma ſe
la coſa è tanto chiara, quanto voi dite, almeno
mi ſi ſpieghi. Che biſogno ha di ſpiegazione? riſpo-
ſe ſubito la Signora Principeſsa, perciocchèche altro
fa la corda elaſtica, quando ella tira il globo da
diſputare, mi piacerebbe più toſto negar la prima
delle due coſe, che egli ha detto. Voi, diſſe allo-
ra il Signor D. Nicola, ſiete più corteſe dopo ce-
na, che non foſte oggi; perchè oggi diſputandoſi
degli elaſtri, che nell’ aprirſi urtano un globo,
quantunque il globo ſia portato per uno ſpaziet-
to infiniteſimo da una preſſione continua, e ſem-
pre eguale, non avete però mai voluto concedere
che egli debba per ciò ſeguire le leggi della gravi-
tà; e quelle ragioni, che adducevate oggi, ben
parmi, che potrebbono ſimilmente addurſi nel ca-
ſo noſtro. Se a voi pare, riſpoſi io allora, che
quelle ragioni, che io ho addotte oggi in propo-
ſito degli elaſtri, debban valere anche ora in pro-
poſito della fune, e voi fatele valere, quanto vi
piace; che io non vi contraſterò punto, ne ſopra
ciò ſarò moleſto a niun di voi due. Io vorrei bene,
che mi ſi dimoſtraſſe la prima delle due coſe, che
il Signor D. Felice ha dette, cioè che l’ azion del-
la corda ſia l’ accorciarſi. Difficilmente, diſſe qui-
vi la Signora Principeſſa, potrebbe dimoſtrarſi co-
ſa, che par tanto chiara; e ſe voi volete negarla,
crederanno queſti Signori, che voi vogliate far
prova del voſtro ingegno. Io non ſo, riſpoſi,
quanto foſſe per giovarmi il farne prova; ma ſe
la coſa è tanto chiara, quanto voi dite, almeno
mi ſi ſpieghi. Che biſogno ha di ſpiegazione? riſpo-
ſe ſubito la Signora Principeſsa, perciocchèche altro
fa la corda elaſtica, quando ella tira il globo da