Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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1par la circonférence est égal au chemin du diamétre FB par la ligne AF, et
si
du mesme point je tire la diagonale, j'ay la touchante de la figure, qui a
ces deux mouvemens pour sa composition, scavoir le circolaire et le di­
rect
(Ouvrages cit., pag.
211).
Il metodo meccanico fa esatto riscontro col geometrico, il quale dimo­
stra
che la tangente alla Cicloide nel punto E è parallela alla corda GH del
circolo
genitore descritto intorno all'asse. Quae Cycloidem contingit recta
est
correspondenti circuli genitoris circa Cycloidis axem positi chordae ad
verticem
terminatae, parallela. Il teorema così proposto fu dimostrato, dopo
il
Cartesio e il Fermat, dal Wallis, nella prima parte della XXII De centro
gravitatis
(Mechanica, P. II, Londini 1670, pag.
424 e 23), ma il Viviani,
tuttavia
giovanetto, aveva in Italia preceduto tutti costoro.
Fece di ciò so­
lenne
testimonianza il Torricelli, il quale, in una lettera scritta sul finir del­
l
'Ottobre 1643 al Roberval, gli diceva: “ Tangentem Cycloidi iam ostende­
rat
mihi Vincentius Vivianus Vivianus florentinus, clarissimi Galilaei alumnus, etiam
nunc
adolescens (Roberval, ouvrages cit., pag.
360). Alla dimostrazione geo­
metrica
del Viviani aggiunse poi il Torricelli la sua meccanica, della quale
non
pubblicò che l'enunciato in questa forma:
PROPOSITIO V. Tangens ad datum quodlibet punctum primariae
Cycloidis
ducitur ex puncto sublimiori genitoris circuli, per ipsum datum
punctum
transeuntis (Op.
geom. cit., P. II, pag. 92).

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