Heron Alexandrinus, Spiritali di Herone Alessandrino

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              ne tirata à riempire il loco vacuo, e fuori di ſua natura aſcen-
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              de; & quanto ſi vede auuenire delle ventoſe, non è diuerſo da
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              queſto che detto hauiamo, perche applicate al corpo non pu-
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              re non cadono, hauendo apparente greuezza, ma per l'iſteſſa
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              cagione tirano à ſe per le parti rare del corpo la circonſtante
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              materia, peroche poſtoui dentro il foco egli fà più rara quel-
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              l'aria, che vi troua, e la corrompe, ſi come anco diſtrugge tutti
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              gli altri corpi, & in ſoſtanze più pure con la ſua forza li ridu-
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              ce, intendo de l'aria, de l'acqua, e de la terra, quali per via de i
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              carboni ſmorzati ſi conoſce corromperſi euidentemente, per-
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              cioche mantenendoſi queſti della medeſima grãdezza, che era-
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              no per prima, auanti che fuſſero abbruſciati, ò poco minore;
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              nondimeno quanto à la grauezza, ſono molto differrenti, per-
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              che quelle parti de i corpi, che ſi corrompono, trapaſſano me-
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              diante il fumo nella natura del foco, de l'aria, de l'acqua, e
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              della terra, perche le parti più leggieri ſono traſportate nel più
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              eminente luogo ; là doue è la sfera del foco, quelle alquanto
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              più groſſe in aria, l'altre poi groſſe à fatto, che in compagnia di
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              queſte ſi erano ſoleuate in parte, continuando l'iſteſſo moto, di
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              nuouo tornano nel più baſſo loco, e ricongiunganſi alle parti
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              terrene.</s>
              <s> Medeſimamente l'acqua corrotta dal foco ſi trasfor-
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              ma in aria, & i vapori che aſcendano da i vaſi bollenti, altro
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              non ſono, che parti de l'acqua fatte ſotili, quali già diuengano
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              aria, però come il foco riſolua ogni corpo, che ſia più materiale
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              di lui, e lo traſmuti: da queſto che ſi è detto, chiaramente appa-
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              re: & anche da l'eſſalationi,
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              che eſcono di terra; ſi traſmuta-
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              no li corpi più groſsi, in più ſottili, e più pure coſe, perche le
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              rugiade non ſi eleuano altrimente in alto, ſe l'acqua che è frà
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              terra non fia ſgroſſata prima col mezzo de l'eſſalatione; di que-
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              ſta eſſalatione è cagione vna tale ſoſtanza di natura di foco, pro-
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              dotta dal ſole,
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              e tanto più, ſe egli terra di ſolfo, ò di bitume, il quale riſcaldato
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              che ſia, genera molte eſſalationi; e l'acque calde, che ſcaturi-
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              ſcono di terra, per queſta cagione iſteſſa ſono tali; le parti poi
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              più ſottili della rugiada, ſi traſmutano in aria; e le più groſſe
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              ſoleuate alquanto dalla forza de l'eſſalatione, quando poi ſi
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              raffredda per la partẽza del ſole;
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