1qualche modo giouare, ſe imitarlo cercaſſe ne
gli ſcritti ſuoi. MOR. In uero è come dice
ua il già detto Ariſtotele nella Fiſica, che del
l'ordine la natura ne è inuentrice, ne mai pro
duce coſa inordinata, ſe pure per qualche
accidente non è impedita; & all'hora quello
effetto per eſſere inordinato piu non lo chia
miamo di natura, ma effetto d'un'altra cagio
ne innominata. TOM. Veramente di tanta
forza è lordine nelle coſe naturali, che à con
firmatione di quello che uoi hauete detto, di
ce Auerroe nel libro delle diſtruttioni, che ſe
il moto d'uno de i celeſti cerchij ceſſaſſe, tut
to l'ordine dell'uniuerſo ſi diſtruggerebbe, al
che ſeguirebbe la ruina dell'uniuerſo. MOR.
Come è poßibile, che alla deſtruttione di una
particella ſola, haueſſe da ſeguire il diſordine,
& deſtruttione del tutto? noi ueggiamo bene
ſpeſſo, che molte coſe qua giu ſono inordinate,
& però non ſegue la ruina, non dirò, del tut
to, ma ne anche della parte, di che loro ſo
no parte. Non ſi corrompe (uerbigratia)
una mano di un'huomo? tuttauia non ſi cor
rompe già l'ordine & la uita di eſſo huomo.
TOM. Parlo io delle diſcordie delle parti prin
cipali, lequali concorrono alla coſtitutione del
tutto: perche, accio ſappiate, ſi come le coſe
fra loro ſono graduate, coſi parimente gli
gli ſcritti ſuoi. MOR. In uero è come dice
ua il già detto Ariſtotele nella Fiſica, che del
l'ordine la natura ne è inuentrice, ne mai pro
duce coſa inordinata, ſe pure per qualche
accidente non è impedita; & all'hora quello
effetto per eſſere inordinato piu non lo chia
miamo di natura, ma effetto d'un'altra cagio
ne innominata. TOM. Veramente di tanta
forza è lordine nelle coſe naturali, che à con
firmatione di quello che uoi hauete detto, di
ce Auerroe nel libro delle diſtruttioni, che ſe
il moto d'uno de i celeſti cerchij ceſſaſſe, tut
to l'ordine dell'uniuerſo ſi diſtruggerebbe, al
che ſeguirebbe la ruina dell'uniuerſo. MOR.
Come è poßibile, che alla deſtruttione di una
particella ſola, haueſſe da ſeguire il diſordine,
& deſtruttione del tutto? noi ueggiamo bene
ſpeſſo, che molte coſe qua giu ſono inordinate,
& però non ſegue la ruina, non dirò, del tut
to, ma ne anche della parte, di che loro ſo
no parte. Non ſi corrompe (uerbigratia)
una mano di un'huomo? tuttauia non ſi cor
rompe già l'ordine & la uita di eſſo huomo.
TOM. Parlo io delle diſcordie delle parti prin
cipali, lequali concorrono alla coſtitutione del
tutto: perche, accio ſappiate, ſi come le coſe
fra loro ſono graduate, coſi parimente gli