Caverni, Raffaello
,
Storia del metodo sperimentale in Italia
,
1891-1900
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archimedes
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usa dell'errore intorno al solido circa l'asse, perchè lo avesse riconosciuto,
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ora che da altri si vedeva scoperto. </
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>Abbiamo invece da lui stesso ora inteso
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che tuttavia persiste in far credere di aver la dimostrazione del centro di
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gravità della semicicloide, e del teorema stereometrico che ne consegue; che
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se non lo manda al Roberval, ne abbiamo udìta la ragione, la quale, diceva
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il sagace Francese sentir
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redolere totius epistolae acerbitatem.
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Ma perchè in
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ogni modo non era possibile levar le accuse, senza mandar quella dimostra
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zione, e il Torricelli non la mandò mai, perchè non l'aveva, pensò che i suoi
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diritti si potrebbero ridurre almeno al centro di gravità della Cicloide, di
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che, lasciato il resto, si contentò di rivendicarsi il primato dell'invenzione. </
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In tal proposito così scriveva il dì 14 luglio 1646 da Firenze, in una lettera
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al Cavalieri: </
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>“ Faccio sapere a V.P. come in questi giorni mi trovo due liti, una col
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Robervallio di Francia, il quale sfacciatissimamente e vergognosissimamente
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scrive aver avuto il centro di gravità della Cicloide, avanti che io gli man
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dassi la dimostrazione, e non solo il centro predetto della gravità della Ci
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cloide, ma dice che anco aveva quel metodo, da me dimostrato e mandato
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da me in mano sua, dove io mostravo che, dato il centro di gravità e qua
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dratura di un piano, si dà il solido. </
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>Esso l'ha rivoltata, e dice che aveva il
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metodo di trovare il centro di gravità, data la quadratura e il solido. </
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>“ Quando avvisai in Francia la sola enunciazione di quel centro, dicendo
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che sta nell'asse segato come 7 a 5, il p. </
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>Mersenno mi scrisse una lettera
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piena d'iperbole di lodi, confessando che io ho prevenuto in questo il loro
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geometra Robervallio: mi prega a mandar la dimostrazione: mi dice che
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Robervallio ha dimostrato ogni cosa fuor che questa, mi dice che i suoi Geo
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metri non credono queste cose si siano trovate, e parlando di Robervallio
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dice:
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qui cum tuas postremas legisset, praedictum solidum et centrum gra
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vitatis tibi fatetur debere, qui primus invenisti. </
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>Rogamus tamen an cen
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trum gravitatis etc.
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Ed in ultimo della lettera lunghissima scrive:
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Dubitat
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noster Robervallius an mechanice tantum centra gravitatis Cycloidis, et
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semicicloidis inveneris, quae geometrice falsa suspicantur. </
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>Docebis num
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istius rei demonstrationem habeas.
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E molte altre simili confessioni, le quali
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sono in una lunghissima lettera, che io ho stimato da quaresima in qua per
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persa. </
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>Finalmente, dopo moltissime diligenze l'ho trovata, ed ho scritto le
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mie ragioni in Francia, con copia delle lettere loro, e la testimonianza delle
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recognizioni, e quando occorrerà le farò riconoscere da otto o dieci letterati,
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e le stamperò con le ragioni mie. </
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>“ L'altra lite l'ho col signor M. A. </
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>Ricci di Roma. </
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>Al suddetto signore
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mandai la dimostrazione da me adattata alle figure infinitamente lunghe di
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/>
Robervallio, fin di marzo passato. </
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>Alla settimana passata io mandai al me
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desimo la stessa dimostrazione, applicata alla quadratura delle infinite para
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bole, in due modi. </
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>Quando aspetto che mi ringrazi, trovo che egli dice avere
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adattata ancor lui quella mia dimostrazione alla quadratura delle parabole, ed
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ora vi pretende il medesimo gius che ci ho io. </
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>Primieramente, la dimostra-</
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archimedes
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