Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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Ma il Roberval credeva di aver data sufficiente ragione di quell'indugio,
attribuendolo
alle difficoltà incontrate nel ritrovar la vera proporzione geo­
metrica
tra il solido circa l'asse, e il cilindro circoscritto.
Ne vero mireris
quod
tantum temporis in unico problemate solvendo consumpserimus, illud
enim
ex iis est, quae et longa inquisitione indigent, et acrem pertinacis geo­
metrae
requirunt operam, nec memini me aliuid unquam demonstrasse, quod
cum
eo conferri posset.
(Lettera a'Filaleti, p. 13). Il Torricelli invece at­
tribuiva
quell'indugio a ciò, che il Roberval si confidava dover essere andata
in
tanto tempo smarrita la lettera, mandata a Firenze dal Mersenno, per cui
non
si potessero contestare le contradizioni.
Giustizia ora vuole che si tolga
dal
Francese una tale ingiuria, dimostrando ch'ebbe di fatto a penar così
lungamente
, com'egli dice, prima d'assicurarsi di aver propriamente ridotta
all
'esattezza geometrica la poco accurata proporzione torricelliana.
Nel trattato De trochoide aveva detto il solido stare al cilindro ut differentia
inter
quadratum quadrantis et 4/3 quadrati radii, ad quadratum ipsius se­
micircumferentiae
(Ouvrages cit.
pag. 319): cosicchè, chiamati S il detto solido,

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