286262DELLA FORZA DE’CORPI
vità;
poichè ſe egli le oſſerva, chi non vede, che
egli, venendo da A in p, è come un grave, il qual
cada per una linea verticale dall’ altezza Ap, e ve-
nendo da A in r, è come un grave, il qual cada.
dalla altezza medeſima per un piano inclinato Ar?
Se egli ha dunque la ſteſſa velocità, e la ſteſſa for-
za così in p, come in r, non è da maravigliarſi,
che l’ azion della corda, o il tragga in p, o il trag-
ga in r, ſia ſempre la ſteſſa. Il che voi, come ho
detto, non potete negarmi, ſe già non volete tor-
mi quelle propoſizioni, che poco fa mi avete li-
beralmente laſciate. Vedete, diſſe quivi il Signor
D. Nicola, di non valervi troppo della coſtui libe-
ralità; perchè ſe egli vedrà in ultimo, che il voſtro
argomento lo ſtringa, ſi ripiglierà quello, che vi
ha donato; ne vorrà farvi buona una dimoſtrazio-
ne, che abbia tanto biſogno della liberalità altrui.
Farà egli, riſpoſe il Signor D. Felice, quello, che
gli piacerà; ne è mio carico di ſoſtenere la dimo-
ſtrazione del Padre Riccati, ma ſol di eſporla; al-
la quale io potrei entrar di preſente; ma forſe,
queſti Signori avran, che dire ſopra quello, che,
ora ho ſtabilito. Qui parve, che il Signor D. Feli-
ce ſi fermaſſe alquanto; e allora la Signora Princi-
peſſa, io non vi leverò già, diſſe, le propoſizioni,
che queſto Signore vi ha donate; vedrà egli, ſe,
voi ne facciate buon uſo. Vorrei bene, che mi
ſoddisfaceſte di una mia curioſità. Voi conſiderate
il globo A ne più ne meno, come ſe egli foſſe,
un corpo grave, e il punto S foſſe il centro
egli, venendo da A in p, è come un grave, il qual
cada per una linea verticale dall’ altezza Ap, e ve-
nendo da A in r, è come un grave, il qual cada.
dalla altezza medeſima per un piano inclinato Ar?
Se egli ha dunque la ſteſſa velocità, e la ſteſſa for-
za così in p, come in r, non è da maravigliarſi,
che l’ azion della corda, o il tragga in p, o il trag-
ga in r, ſia ſempre la ſteſſa. Il che voi, come ho
detto, non potete negarmi, ſe già non volete tor-
mi quelle propoſizioni, che poco fa mi avete li-
beralmente laſciate. Vedete, diſſe quivi il Signor
D. Nicola, di non valervi troppo della coſtui libe-
ralità; perchè ſe egli vedrà in ultimo, che il voſtro
argomento lo ſtringa, ſi ripiglierà quello, che vi
ha donato; ne vorrà farvi buona una dimoſtrazio-
ne, che abbia tanto biſogno della liberalità altrui.
Farà egli, riſpoſe il Signor D. Felice, quello, che
gli piacerà; ne è mio carico di ſoſtenere la dimo-
ſtrazione del Padre Riccati, ma ſol di eſporla; al-
la quale io potrei entrar di preſente; ma forſe,
queſti Signori avran, che dire ſopra quello, che,
ora ho ſtabilito. Qui parve, che il Signor D. Feli-
ce ſi fermaſſe alquanto; e allora la Signora Princi-
peſſa, io non vi leverò già, diſſe, le propoſizioni,
che queſto Signore vi ha donate; vedrà egli, ſe,
voi ne facciate buon uſo. Vorrei bene, che mi
ſoddisfaceſte di una mia curioſità. Voi conſiderate
il globo A ne più ne meno, come ſe egli foſſe,
un corpo grave, e il punto S foſſe il centro