1Terre, descrivent le demicercle precedant, et donner la ligne, par la quelle
ils descendroient si la Terre tournoit en 24 heures auteur de son assieu ”
(pag. 96).
ils descendroient si la Terre tournoit en 24 heures auteur de son assieu ”
(pag. 96).
Ma la linea descritta dai cadenti si riduceva a una speculazione geome
trica, che aveva il suo fondamento nella composizione dei moti, per cui non
fa maraviglia che avesse intorno ad essa fallato quel Galileo, dal quale erasi
data la sentenza non si poter comporre di due moti retti un moto circolare
(Alb. I, 446). Le nuove cose di Meccanica però, che si proponevano ne'dia
loghi dei Due massimi sistemi, non tutte erano di questa natura: vi si de
finiva per esempio il tempo, che impiega un grave a passare lo spazio di
cento braccia; la proporzion dei momenti de'mobili lungo i piani più o meno
inclinati; l'equidiuturnità de'pendoli di varia mole, per qualunque ampiezza
d'arco oscillanti, e simili altre cose, la verità delle quali si pretendeva, non
senza ragione, che dovess'essere confermata dall'esperienza. Ora parve a quei
censori Parigini che troppo confidentemente avesse Galileo asserite le sue
proposizioni, le quali perciò messero in dubbio, avendole trovate, non sola
mente non riscontrare, ma spesso contradire ai fatti osservati. Il Mersenno,
alla proposizione VII del secondo libro citato, scritta per dimostrare il mo
mento dei pesi lungo i piani inclinati, e per determinare se il cadente passa,
come diceva Galileo, per tutti gl'infiniti gradi di tardità; aggiunse un tal
corollario:
trica, che aveva il suo fondamento nella composizione dei moti, per cui non
fa maraviglia che avesse intorno ad essa fallato quel Galileo, dal quale erasi
data la sentenza non si poter comporre di due moti retti un moto circolare
(Alb. I, 446). Le nuove cose di Meccanica però, che si proponevano ne'dia
loghi dei Due massimi sistemi, non tutte erano di questa natura: vi si de
finiva per esempio il tempo, che impiega un grave a passare lo spazio di
cento braccia; la proporzion dei momenti de'mobili lungo i piani più o meno
inclinati; l'equidiuturnità de'pendoli di varia mole, per qualunque ampiezza
d'arco oscillanti, e simili altre cose, la verità delle quali si pretendeva, non
senza ragione, che dovess'essere confermata dall'esperienza. Ora parve a quei
censori Parigini che troppo confidentemente avesse Galileo asserite le sue
proposizioni, le quali perciò messero in dubbio, avendole trovate, non sola
mente non riscontrare, ma spesso contradire ai fatti osservati. Il Mersenno,
alla proposizione VII del secondo libro citato, scritta per dimostrare il mo
mento dei pesi lungo i piani inclinati, e per determinare se il cadente passa,
come diceva Galileo, per tutti gl'infiniti gradi di tardità; aggiunse un tal
corollario:
“ Je doute que le sieur Galilee ayt fait les experiences des cheutes sur
le plan, puis qu'il n'en parle nullement, et que la proportion qui donne con
tradit souvent l'experience: et desire que plusieurs esprouvent la mesme
chose sur des plans differens avec toutes les precautions, dont ils pourront
s'aviser, afin qu'ils voyent si leurs experiences respondront aux nostres, et
si l'on en pourra tirer assez de lumiere pour faire un theorema en faveur
de la vitesse de ces cheutes obliques, dont les vitesses pourroient estre me
surees par les differens effets du poids, qui frappera dautant plus fort que
le plan sera moins incliné sur l'horizon, et qu'il approchera davantage de la
ligne perpendiculaire ” (ivi, pag. 112).
le plan, puis qu'il n'en parle nullement, et que la proportion qui donne con
tradit souvent l'experience: et desire que plusieurs esprouvent la mesme
chose sur des plans differens avec toutes les precautions, dont ils pourront
s'aviser, afin qu'ils voyent si leurs experiences respondront aux nostres, et
si l'on en pourra tirer assez de lumiere pour faire un theorema en faveur
de la vitesse de ces cheutes obliques, dont les vitesses pourroient estre me
surees par les differens effets du poids, qui frappera dautant plus fort que
le plan sera moins incliné sur l'horizon, et qu'il approchera davantage de la
ligne perpendiculaire ” (ivi, pag. 112).
Le censure del Mersenno potevano approvarsi per quel che riguarda il
tempo speso dal cadente a passare le cento braccia, o l'isocronismo dei pen
doli, qualunque fosse l'ampiezza dell'arco descritto dalle loro vibrazioni. Ma
rispetto alla proporzion dei momenti, con cui scendono i gravi lungo i piani
inclinati, non potevano l'esperienze infirmare la verità dei teoremi galileiani,
avendo supposto l'Autore che venisse dal mobile rimosso tutto ciò che, per
via dell'attrito dell'aria, o di qualsivoglia altro accidente ne impedisce la li
bera caduta. Di qui è che, sembrando impossibile sperimentare nel vuoto, e
senza che dal grave si tocchi, almeno in alcuni punti, il piano soggetto, si
vede la necessità del non corrispondere esattamente alle leggi inatematiche
i fatti osservati. Presto per tal rispetto cessarono i dubbi, ma intanto le li
bere censure del Mersenno, dop'aver tolta agl'insegnamenti di Galileo quella
fedeltà di ossequio, con cui gli aveva accolti il Gassendo, suscitarono nel-
tempo speso dal cadente a passare le cento braccia, o l'isocronismo dei pen
doli, qualunque fosse l'ampiezza dell'arco descritto dalle loro vibrazioni. Ma
rispetto alla proporzion dei momenti, con cui scendono i gravi lungo i piani
inclinati, non potevano l'esperienze infirmare la verità dei teoremi galileiani,
avendo supposto l'Autore che venisse dal mobile rimosso tutto ciò che, per
via dell'attrito dell'aria, o di qualsivoglia altro accidente ne impedisce la li
bera caduta. Di qui è che, sembrando impossibile sperimentare nel vuoto, e
senza che dal grave si tocchi, almeno in alcuni punti, il piano soggetto, si
vede la necessità del non corrispondere esattamente alle leggi inatematiche
i fatti osservati. Presto per tal rispetto cessarono i dubbi, ma intanto le li
bere censure del Mersenno, dop'aver tolta agl'insegnamenti di Galileo quella
fedeltà di ossequio, con cui gli aveva accolti il Gassendo, suscitarono nel-