Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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1la minor mole possibile la gravità del peso ondeggiante. Benchè alcuni Ma­
tematici
stranieri facessero derivar quella regola dai centri delle percosse, fu
nonostante
l'Huyghens il primo che, all'occasion di descrivere il suo nuovo
Orologio
oscillatorio, ne dette dimostrazione propria e diretta.
Occasio vero
ad
haec denuo tentanda ex pendulorum automati nostri temperandorum ra­
tione
oblata est, dum pondus mobile, praeter id quod in imo est, illis ap­
plico
(Opera varia, T. I, Lugd.
Batav. 1724, pag. 118).
Altra occasione, da questo stesso Orologio, venne all'Huyghens di spe­
cular
cose di Meccanica nuova, dall'osservar che il pendolo, menando qua e
per l'ambito di un circolo il peso, gl'imprime una forza, quam centri­
fugam
vocare libet, e che sopravvien nel mobile ad alterargli in qualche
modo
la gravità naturale.
Unde aliud quoque Horologii commentum de­
duximus
(ibid., pag.
185), formulando intanto De vi centrifuga ex motu
circulari
tredici teoremi, ai quali poi negli Opuscoli postumi ebbe la Geo­
metria
meccanica a rallegrarsi di veder fatte le dimostrazioni.
Con questi
teoremi
e con quegli altri relativi ai centri delle oscillazioni, e alle proprietà
meccaniche
della Cicloide, aggiungeva il Matematico olandese, a quelle isti­
tuite
già da Galileo, tre nuove Scienze, intorno alle quali ha da trattenersi
ora
particolarmente la nostra Storia con breve discorso.
Il tautocronismo della Cicloide vedemmo come derivasse per corollario
dalla
proposizione XI torricelliana di Meccanìca nuova, scritta qui addietro
825[Figure 825]

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