Angeli, Stefano degli, Terze considerationi sopra una lettera di Gio. Alfonso Borelli, scritta da questi in replica di alcune dottrine incidentemente tocche

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2917 ſi faceſſe tal ſuppoſitione, ma trattandoſi del graue
libero, e _ſui iuris_ moſſo per l´aria libera, e moſſa
con la medeſima velocità, trattenerà ſempre il me-
deſimo grado di velocità.
Matt. Da queſte ſue dottrine ſe ne caua la riſpo-
ſta.
Perche il graue e incontra in oſtacoli, & è qua-
ſi trattenuto.
Incontra in oſtacoli, perche arriuato
v.
g. in G, incontra il mezo G, che non ſi muoue con
la medeſima velocità A, onde deue impedire il ſuo
moto.
Viene quaſi trattenuto per quanto horhora
dirò.
Che la mole Terraquea ſia sferica fiſicamente è
manifeſto;
e ſi aſſegna communemente per più va-
lida cagione, che tutti li corpi, che la compongono
deſiderano vna intima vnione fra ſe, la quale conſe-
guiſcono nel miglior modo che poſſono componen-
do vn corpo di ſigura, per così dire, più vna di tutte
le altre, quale è la sferica.
Da ciò ne ſegue, che tutti
anelino, &
aſpirino al centro delle coſe graui, con
il quale hanno vn tal riſpetto.
Quindi pure ne ſegue
che collocate in vn ſito di queſto gran corpo sferico
non ſi laſcino cacciar da quello, che con violenza,
ma ſe ſe gl´apre l´addito di poterſegli più accoſtare,
ſubito precipitino verſo quello.
Da queſto pari-
mente ne ſegue, che per ipoteſi girata la Terra circa
il proprio centro, le parti ad eſſa contigue, &
ane-
lanti all´vnione con il centro con quella virtù, che
noi chiamiamo grauità, girino parimente con

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