Lorini, Buonaiuto , Le fortificationi, old version (312 p.), 1609

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              tà della canna del pezzo, ſe li fanno le due baſe RP, ON, circolari a propottione di eſſa roton­
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              dità, & ſopra al mezo giuſto di eſſe baſe, deue eſſere fermata la linda mobile AB, che deue ſeruire
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              per traguardo, e poterla alzare, & abbaſſare da ogni parte, col mezo de' due perni poſti in AC,
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              che ſcorrono per il vacuo ST, & MR, & ſopra a queſta linda deue eſlere fabricato l'archipen­
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              dolo ILE, con la trauerſa per di dietro HK, & ſemicircolo dauanti per fare doppio archipen­
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              dolo, che ſarà IL, compartito almanco in ſei gradi per parte, & ciaſcuno grado in cinque minuti,
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              cioè per le parti GL, GI, eſſendo G, centro ouero linea media, doue deue terminare il ſei, o il
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              dodici quando la grandezza dello ſtrum ento fuſſe capace per poterui deſcriuere i numeri, il piom­
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              bino, cioè la teſta del ſuo filo ſi fermerà nell'angolo E, ſi che quando il filo batte nell'angolo L,
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              ſopra la linea media, la longhezza della linda all'hora ſarà a liuello, doue deue eſſere fermata con le
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              due vite, & ſi noterà da ogni parte il termine di eſſo ſuo piano, quale per certificarſi che egli ſia giu­
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              ſto, ſi farà la riproua, col traguardare da vna parte a vn ſegno lontano, & notato, ſi capouolti l'iſtru­
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              mento, & ſi torni a traguardare per l'altra teſta, & ſi veda ſe il filo del piombino torna a battere nel ſe­
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              gno medio di prima, & ferendo la linea viſuale nell'iſteſſo ſegno notato, il liuello ſarà giuſto, ſe non
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              ſi emenderà il fallo; il ſecondo piombino EF, poſto per di dietro ſi douerà fermarſi ſopra vna pun­
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              ta notata nel mezo ſopra la baſe HK, quale poi ne moſtrerà da che parte pendono le ruote, & il
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              letto del pezzo, benche tal pendere non farà mai alteratione alli tiri ordinari, che ſono a gioia, per
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              gioia, ſempre però che la canna ſia bene punteggiata, & le mire poſte al ſuo luogo, co
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              ſi diſſe, e per
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              l'oſſeruanza poi de tiri per liuello dell'anima, la linea viſuale deue paſſare per la longhezza della lin­
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              da
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              AB, & eſſer paralella alla detta anima, e per ciò fare in eſſa linda, de
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              eſſere il commodo da po­
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              tere traguardare per di ſopra al ſuo piano, & anco per di ſotto, e perciò vi ſi farà a ogni teſta vn buco
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              nel mezo della ſua larghezza, ſaldandoui poi dentro vna punta, che riſalti da ogni parte, & queſte ne
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              ſeruiranno per le mire, & alla teſta B, ſi farà il commodo di attaccarui il filo d'vn piombino, che ſa­
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              rà BX, quale ne deue ſeruire per potere traguardare, e prima per la mira della culatta, & per le due
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              punte di ſotto la linda, sì che in vno ſteſſo tempo la viſta paſſi per la mira della gioia dauanti, co l'in­
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              contro del filo del detto piombino, che ſenza non ſi potrebbe, per eſſere baſſa eſſa gioia, & aggiu­
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              ſtando coſi il liuello, eſſa noſtra linea viſuale paſſerà paralella à l'anima del pezzo, dal che ne accade
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              la giuſtezza del tiro, potendo poi ſubito, per più commodità traguardare, ſopra la linda al ſegno, do­
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              ue ſi vorrà ferire da lontano, & fermato la bocca del pezzo a tal ſegno con li ordinarij cugni ſotto la
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              ſua culatta, ſe gli darà il fuoco, & in diſtantia honeſta ſi colpirà nell'iſteſſo ſegno, che ſi preſe, e tanto
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              più alto quanto ſarà la groſſezza della metà del metallo nella culatta del pezzo, & l'altezza del li­
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              uello, quali tiri ſi faranno anco più giuſti, con l'ordine che più auanti le moſtrerò ſeruen
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              one il pre­
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              ſente liuello particolarmente, per tirare la notte, & ferire doue ſi feriſce il giorno. </s>
              <s>AM. Deſidero,
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              che mi facciate vedere queſto voſtro modo da tirare, ancora più giuſtamente per l'anima
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              el pezzo.
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              <s>AV. </s>
              <s>La inuentione per ciò non è mia, ma è del Signor Girolamo Galeſe, Gentil'huomo virtuoſo, &
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              gouernatore di queſti Signori. </s>
              <s>Ilquale mi moſtrò tale inuentione, ma col mezo d'vna riga di ferro,
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              come nel preſente diſegno ſi vede per AB, con la piegatura quadrata nel mezo C, laquale riga
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              di egual groſſezza, & perfetta dirittura vien meſſa in vn ruotolo ſimile al ſegnato DE, fatto di le­
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              gno col torno, ſi che giuſtamente entri nell'anima del pezzo, & che per il mezo al ſuo centro, ſia ca­
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              uato vn vacuo, doue anco giuſtamente entri vna delle parti della verga AC, come ſi vede per la
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              GE, e meſſo nel pezzo il ruotolo GF, con la verga FHI, & accommodato il pezzo, sì che
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              traguardando per il vacuo I, per la lunghezza IH, d'vna linea ſegnata ſopra alla larghezza del
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              ferro, ouero per la dirittura de gli angoli, a quel ſegno, doue ſi vorrà ferire, e datogli il fuoco per ra­
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              gione naturale ferirà ſempre nel ſegno preſo. </s>
              <s>E perche nel fabricare queſta verga di ferro, & sbu­
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              ſare il ruotolo ci può accadere qualche difficultà, ho penſato di facilitare l'inuentione, & ſerui
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              ſolo del ruotolo, come vi moſtrai di ſopra nel puntare il pezzo, e però eſſo ruotolo ſarà il ſegnato
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              LM, intaccato nel mezo in O, tanto che vi ſi poſſa metter l'occhio per traguardare per la linea
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              ſegnata ſopra la ſua lunghezza LM, che corriſponda da ogni teſta ſopra al centro X, doue ſa­
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              rà il diametro notato col piombino LX, come anco ſarà all'altra teſta MY, conforme a quello che
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              ſi diſſe nel detto ruotolo per punteggiare il pezzo; ilquale ruotolo ML, lungo otto piedi, o alman
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              ſette, ſia con diligenza fabricato, douendo entrare per appunto, & quafi per forza nell'anima del
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              pezzo acciò vi ſtia diritto, come ſi vede nel pezzo RP, poſto ſopra il pagliolo VT, alla bocca
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              PQ, e fermato con la linea, che ſi tirò per longhezza LM, ſotto giuſtamente alla linea perpendi­
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              colare della gioia, che ſi fece, quando ſi punteggiò, & accommodato il pezzo alla dirittura del be
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              glio S, ſi che la linea per doue ſi traguarderà PQ, feriſca in detto ſegno, e per certificarſi della
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              giuſtezza del tiro, quando ſarà fermato il pezzo a quella dirittura ſenza più muouerlo ſi cauerà il
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              tolo, & capo voltato ſi tornerà a traguardare, & ſe la ſeconda volta la viſta ferirà nell'iſteſſo ſegno ſi
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              farà giuſto il tiro, cioè la palla ferirà più baſſo quanto ſarà la metà della ſua groſſezza, e trouando
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              qualche diſuario nel fare tal riproua, con facilita ſi emenderà eſſo ruotolo, & ſi aggiuſterà per tutti i </s>
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