298274DELLA FORZA DE’ CORPI
mi, che la preſſione ſia ſempre la medeſima, ſenon
che prima di ſottrar la tavola non ne ſeguiva il mo-
vimento, perchè era impedito; ſottratta la tavola,
ſegue; così che tutta la differenza è poſta nell’ effet-
to, che ora ſegue, ora non ſegue, non nell’ azione.
Voi dite bene, riſpoſe il Signor D. Felice; ma chi
vieterà ad un filoſoſo di chiamare azione quella.
preſſione, cui ſegua il movimento, e non chiama-
re azione quella, cui non ſegua? quantunque l’ u-
na e l’ altra preſſione ſieno, quanto a loro, dello
ſteſſo genere. Io, diſſi, nol vieto io già; ma vede-
te, ſe non lo vieti il Padre Riccati; perciocchè ſe
egli vuol dimoſtrare, che l’ azione, che tira il glo-
bo da A fino in r, di niente ſi accreſca, aggiun-
gendoleſi la preſſione, che lo ſteſſo globo eſercita
contro il piano AD; non ſo, ſe a lui baſterà di di-
re, che queſta preſſione non ha nome azione; per-
ciocchè, qualunque ſia il nome, s’ ella è dello ſteſ-
ſo genere, che quelìa, che chiamaſi azione, biſogna
bene, che l’ una ſi accreſca per l’ aggiunta dell’ al-
tra; e chi argomentaſſe in contrario, ſi abuſereb-
be del nome. Ne ſo, ſe il Padre Riccati, dando al
nome di azione quel ſignificato, che più a lui pia-
ce, incontrerà poi la grazia dei metafiſici, quan-
do vorrà dimoſtrare nella compoſizione del moto
l’ uguaglianza dell’ azione e dell’ effetto; percioc-
chè i metafiſici non ſon già contenti, che in quel
loro principio ſi prenda il nome di azione in qua-
lunque ſenſo più piaccia, ma vogliono, che ſi pren-
da in quello, che piace a loro. E
che prima di ſottrar la tavola non ne ſeguiva il mo-
vimento, perchè era impedito; ſottratta la tavola,
ſegue; così che tutta la differenza è poſta nell’ effet-
to, che ora ſegue, ora non ſegue, non nell’ azione.
Voi dite bene, riſpoſe il Signor D. Felice; ma chi
vieterà ad un filoſoſo di chiamare azione quella.
preſſione, cui ſegua il movimento, e non chiama-
re azione quella, cui non ſegua? quantunque l’ u-
na e l’ altra preſſione ſieno, quanto a loro, dello
ſteſſo genere. Io, diſſi, nol vieto io già; ma vede-
te, ſe non lo vieti il Padre Riccati; perciocchè ſe
egli vuol dimoſtrare, che l’ azione, che tira il glo-
bo da A fino in r, di niente ſi accreſca, aggiun-
gendoleſi la preſſione, che lo ſteſſo globo eſercita
contro il piano AD; non ſo, ſe a lui baſterà di di-
re, che queſta preſſione non ha nome azione; per-
ciocchè, qualunque ſia il nome, s’ ella è dello ſteſ-
ſo genere, che quelìa, che chiamaſi azione, biſogna
bene, che l’ una ſi accreſca per l’ aggiunta dell’ al-
tra; e chi argomentaſſe in contrario, ſi abuſereb-
be del nome. Ne ſo, ſe il Padre Riccati, dando al
nome di azione quel ſignificato, che più a lui pia-
ce, incontrerà poi la grazia dei metafiſici, quan-
do vorrà dimoſtrare nella compoſizione del moto
l’ uguaglianza dell’ azione e dell’ effetto; percioc-
chè i metafiſici non ſon già contenti, che in quel
loro principio ſi prenda il nome di azione in qua-
lunque ſenſo più piaccia, ma vogliono, che ſi pren-
da in quello, che piace a loro. E