Caverni, Raffaello
,
Storia del metodo sperimentale in Italia
,
1891-1900
Text
Text Image
XML
Document information
None
Concordance
Figures
Thumbnails
page
|<
<
of 3504
>
>|
<
archimedes
>
<
text
>
<
body
>
<
chap
>
<
p
type
="
main
">
<
s
>
<
pb
xlink:href
="
020/01/030.jpg
"
pagenum
="
11
"/>
cipali strumenti che servono all'arte sperimentale, alla quale prima parte
<
lb
/>
di storia seguono immediatamente le altre due concernenti l'applicazione
<
lb
/>
dello stesso metodo sperimentale alle scienze fisiche ed alla storia naturale. </
s
>
<
s
>
<
lb
/>
A questa trattazione è dedicato il primo volume diviso in due parti; ed in
<
lb
/>
essa è lasciata indietro la storia della meccanica e della idraulica, due scienze
<
lb
/>
eminentemente italiane, e delle quali i primi e principali institutori e mae
<
lb
/>
stri, per unanime consenso, sono riconosciuti Galileo ed il Castelli; alla storia
<
lb
/>
del metodo sperimentale applicato alla scienza del moto dei gravi è dedi
<
lb
/>
cato il secondo volume; il terzo ed ultimo dei presenti alla storia del me
<
lb
/>
todo stesso applicato al moto dell'acque. </
s
>
</
p
>
<
p
type
="
main
">
<
s
>E qui ci sia concesso ripetere le parole colle quali il nostro autore
<
lb
/>
chiude il discorso preliminare. </
s
>
</
p
>
<
p
type
="
main
">
<
s
>“ Co'tre ponderosi volumi però, co'quali usciamo in campo noi, che
<
lb
/>
ci sentiamo di così lieve armatura, non vuol farsi credere che si pretenda
<
lb
/>
essere stato trattato in tutta la sua estensione, e nella sua intensione il
<
lb
/>
sì difficile tema. </
s
>
<
s
>È tanto vasta la superficie di questo mare, e son le acque
<
lb
/>
di lui tanto profonde, che si richiede a correrlo altra barca della nostra,
<
lb
/>
e altro nocchiero. </
s
>
<
s
>L'instituto stesso preso da noi, che è di non asserire
<
lb
/>
mai i fatti, senza produrre gli opportuni documenti, ci fa bene avvertiti
<
lb
/>
de'ritrosi e degli scogli, da cui facilmente potremmo esser rimasti aggi
<
lb
/>
rati ed offesi, perchè recando altri nuovi documenti, da noi non veduti,
<
lb
/>
si verrebbero necessariamente a rìformare certe nostre storiche conclu
<
lb
/>
sioni. </
s
>
<
s
>Ma pure, da quello stesso instituto che noi proseguiamo, ha avuto
<
lb
/>
origine il volume quarto
<
emph
type
="
italics
"/>
(il quale non è fra i presentati al concorso),
<
emph.end
type
="
italics
"/>
<
lb
/>
che aggiungiamo all'Opera nostra, qualunque essa si sia, come corredo ”.</
s
>
</
p
>
<
p
type
="
main
">
<
s
>“ Questo ultimo volume infati si compila tutto di documenti, per la
<
lb
/>
massima parte inediti, che noi abbiamo scelti e ordinati da'numerosissimi
<
lb
/>
manoscritti galileiani, e da quegli altri non men numerosi appartenenti
<
lb
/>
alla medicea Accademia del Cimento ... Come gemma in corona s'aggiun
<
lb
/>
gono i documenti di scienza sperimentale, ordinatamente disposti in forma
<
lb
/>
di Trattatelli, a render conte e proficue agli Italiani le solitarie specula
<
lb
/>
zioni di Leonardo ... Da alcuni libri più rari, benchè stampati, abbiamo
<
lb
/>
pure fatta diligente raccolta di documenti, che alla massima parte de'let
<
lb
/>
tori giungeran come nuovi, ond'è che, se noi non ci possiam lusingare
<
lb
/>
d'aver fatto in queste lunghe e laboriose pagine, che presentiamo, opera
<
lb
/>
nè perfetta e nemmeno sufficiente; incoriamo però una dolce speranza
<
lb
/>
d'aver forse aperta la via, e d'aver adunati i materiali a qualche altro
<
lb
/>
Autore più dotto e più fortunato di noi, il quale, in modo veramente de
<
lb
/>
gno della sua Nazione, torni a scriver la Storia del Metodo sperimentale
<
lb
/>
in Italia ”.</
s
>
</
p
>
<
p
type
="
main
">
<
s
>Ed ora, dovremo noi con una diligente analsi seguire l'autore passo a
<
lb
/>
passo nello svolgimento del suo disegno? </
s
>
<
s
>È facile il vedere che un simile
<
lb
/>
lavoro di analisi ci condurrebbe poco meno che ad aggiungere un nuovo
<
lb
/>
volume alla storia ch'egli ha scritta, laonde stimiamo meglio consentaneo </
s
>
</
p
>
</
chap
>
</
body
>
</
text
>
</
archimedes
>