Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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              cipali strumenti che servono all'arte sperimentale, alla quale prima parte
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              di storia seguono immediatamente le altre due concernenti l'applicazione
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              dello stesso metodo sperimentale alle scienze fisiche ed alla storia naturale. </s>
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              A questa trattazione è dedicato il primo volume diviso in due parti; ed in
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              essa è lasciata indietro la storia della meccanica e della idraulica, due scienze
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              eminentemente italiane, e delle quali i primi e principali institutori e mae­
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              stri, per unanime consenso, sono riconosciuti Galileo ed il Castelli; alla storia
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              del metodo sperimentale applicato alla scienza del moto dei gravi è dedi­
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              cato il secondo volume; il terzo ed ultimo dei presenti alla storia del me­
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              todo stesso applicato al moto dell'acque. </s>
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              <s>E qui ci sia concesso ripetere le parole colle quali il nostro autore
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              chiude il discorso preliminare. </s>
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              <s>“ Co'tre ponderosi volumi però, co'quali usciamo in campo noi, che
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              ci sentiamo di così lieve armatura, non vuol farsi credere che si pretenda
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              essere stato trattato in tutta la sua estensione, e nella sua intensione il
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              sì difficile tema. </s>
              <s>È tanto vasta la superficie di questo mare, e son le acque
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              di lui tanto profonde, che si richiede a correrlo altra barca della nostra,
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              e altro nocchiero. </s>
              <s>L'instituto stesso preso da noi, che è di non asserire
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              mai i fatti, senza produrre gli opportuni documenti, ci fa bene avvertiti
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              de'ritrosi e degli scogli, da cui facilmente potremmo esser rimasti aggi­
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              rati ed offesi, perchè recando altri nuovi documenti, da noi non veduti,
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              si verrebbero necessariamente a rìformare certe nostre storiche conclu­
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              sioni. </s>
              <s>Ma pure, da quello stesso instituto che noi proseguiamo, ha avuto
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              origine il volume quarto
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              (il quale non è fra i presentati al concorso),
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              che aggiungiamo all'Opera nostra, qualunque essa si sia, come corredo ”.</s>
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              <s>“ Questo ultimo volume infati si compila tutto di documenti, per la
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              massima parte inediti, che noi abbiamo scelti e ordinati da'numerosissimi
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              manoscritti galileiani, e da quegli altri non men numerosi appartenenti
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              alla medicea Accademia del Cimento ... Come gemma in corona s'aggiun­
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              gono i documenti di scienza sperimentale, ordinatamente disposti in forma
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              di Trattatelli, a render conte e proficue agli Italiani le solitarie specula­
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              zioni di Leonardo ... Da alcuni libri più rari, benchè stampati, abbiamo
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              pure fatta diligente raccolta di documenti, che alla massima parte de'let­
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              tori giungeran come nuovi, ond'è che, se noi non ci possiam lusingare
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              d'aver fatto in queste lunghe e laboriose pagine, che presentiamo, opera
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              nè perfetta e nemmeno sufficiente; incoriamo però una dolce speranza
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              d'aver forse aperta la via, e d'aver adunati i materiali a qualche altro
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              Autore più dotto e più fortunato di noi, il quale, in modo veramente de­
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              gno della sua Nazione, torni a scriver la Storia del Metodo sperimentale
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              <s>Ed ora, dovremo noi con una diligente analsi seguire l'autore passo a
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              passo nello svolgimento del suo disegno? </s>
              <s>È facile il vedere che un simile
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              lavoro di analisi ci condurrebbe poco meno che ad aggiungere un nuovo
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              volume alla storia ch'egli ha scritta, laonde stimiamo meglio consentaneo </s>
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