1
porre pubblicamente alla luce, ſe non per-
chè trar ſe ne poſsa giovamento, o dilet-
to; qual utile, o qual diletto puote arreca-
re colui, il quale, nè per la novità delle
coſe, di cui ragiona, nè per la vaghezza, e
l'ornamento dello ſtile, o per altra coſa de-
gna di lode, in qualche parte riguardevole
ſi rende? Se così è, o Lettore, già prevedo
la taccia, che ſenza dubbio mi ſarà data,
nel pubblicare colle ſtampe queſt'Operetta.
Diranno molti, e con ragione, che il nuo-
vamente trattare d'un argomento già trito,
non è ſtato altro, che un faticar ſenza frut-
to. Ed invero, che non fecero ſopra il me-
deſimo ſoggetto tanti Scrittori di primo gri-
do? Ne ſcriſsero a maraviglia i due Borghi-
ni; Vincenzio l'uno ne' ſuoi Trattati, e,
Raffaello l'altro nel ſuo Ripoſo. Il Mini, il
Giambullari, e il Bocchi ne compoſero vo-
lumi interi, di belliſſime erudizioni ripieni:
Molto vi faticò Meſſ. Giovanni Cinelli: mol-
to ne diſſe Ferdinando Leopoldo del Miglio-
re: e l'erudito Filippo Baldinucci, quante
belle notizie non ce ne diede ne' ſuoi cele-
bri Decennali? E che dunque ho io mai pre-
teſo nel comporre, e pubblicare queſto Ri-
ſtretto? Forſe dir coſe nuove, o con ma-
niere più belle, di quello fecero i mento-
vati Scrittori? Queſta ſarebbe coſa da teme-
rario, o da uomo, che non abbia fior di giu-
dizio. Ho ſolamente creduto con queſto
breve compendio, d'alleggerir la fatica al
Foreſtiero, che abbia deſio d'informar-
ſi ſuccintamente delle coſe più ſingolari di
queſta noſtra Città: perchè avvertendo da
una parte, quanto diffuſamente ne hanno
chè trar ſe ne poſsa giovamento, o dilet-
to; qual utile, o qual diletto puote arreca-
re colui, il quale, nè per la novità delle
coſe, di cui ragiona, nè per la vaghezza, e
l'ornamento dello ſtile, o per altra coſa de-
gna di lode, in qualche parte riguardevole
ſi rende? Se così è, o Lettore, già prevedo
la taccia, che ſenza dubbio mi ſarà data,
nel pubblicare colle ſtampe queſt'Operetta.
Diranno molti, e con ragione, che il nuo-
vamente trattare d'un argomento già trito,
non è ſtato altro, che un faticar ſenza frut-
to. Ed invero, che non fecero ſopra il me-
deſimo ſoggetto tanti Scrittori di primo gri-
do? Ne ſcriſsero a maraviglia i due Borghi-
ni; Vincenzio l'uno ne' ſuoi Trattati, e,
Raffaello l'altro nel ſuo Ripoſo. Il Mini, il
Giambullari, e il Bocchi ne compoſero vo-
lumi interi, di belliſſime erudizioni ripieni:
Molto vi faticò Meſſ. Giovanni Cinelli: mol-
to ne diſſe Ferdinando Leopoldo del Miglio-
re: e l'erudito Filippo Baldinucci, quante
belle notizie non ce ne diede ne' ſuoi cele-
bri Decennali? E che dunque ho io mai pre-
teſo nel comporre, e pubblicare queſto Ri-
ſtretto? Forſe dir coſe nuove, o con ma-
niere più belle, di quello fecero i mento-
vati Scrittori? Queſta ſarebbe coſa da teme-
rario, o da uomo, che non abbia fior di giu-
dizio. Ho ſolamente creduto con queſto
breve compendio, d'alleggerir la fatica al
Foreſtiero, che abbia deſio d'informar-
ſi ſuccintamente delle coſe più ſingolari di
queſta noſtra Città: perchè avvertendo da
una parte, quanto diffuſamente ne hanno