Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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1liquido per esser chiuso da ogni parte, e per avere il cannello stesso saldato
alla bocca del vaso.
Ma, nonostante questa nuova e più comoda costruzione, benchè ivi lo
chiami il Beriguardi instrumentum vitreum satis vulgare ad caloris et
13[Figure 13]
Figura 6.
frigoris gradus dignoscendos, non era pure così divulgato,
quanto poi furono divulgati quegli altri Strumenti, i quali,
avendo per loro corpo termometrico non l'aria ma un liquido,
si prestavan comodamente ad esser con tutta facilità traspor­
tati, e ad essere immersi negli altri liquidi, per esplorarli.

Quando e come avvenisse d'introdur nella costruzione dei
Termometri un così notabile perfezionamento, è soggetto
meritevole delle nostre storiche investigazioni.
In Italia fu senza dubbio divulgato il nuovo Misuratore
del caldo tra il 1643 e il 1660, e ciò può argomentarsi dal
collazionare le due edizioni che fece, in quelle due date di­
verse, de'suoi Circoli Pisani, il Beriguardi.
Nella prima di
quelle edizioni infatti, nel Circolo IV dedicato al principe
Leopoldo de'Medici, descrive il Termometro ad aria, come si
disse di sopra.
Ma venendo l'autore a far dell'Opera sua
una nuova edizione, che ebbe luogo in Padova nel 1660, per opera del
tipografo Frambolti, e volendola condurre, come oggidì si direbbe alla al­
tezza de'tempi, sostituisce alla descrizione e al disegno del Termometro
ad aria la descrizione e il disegno del Termometro a liquido, che pur se­
guita anche qui a chiamare instrumentum vitreum satis vulgare (ivi,
pag.
447).
Nel 1644 in Francia non si conosceva altro Termometro che quel pneu­
matico, e a far fede di ciò, può bastar, fra tutti gli altri documenti, la Hy­
draulica pneumatica del Mersenno, il quale venuto a fiutar per tutto in
Italia, dove sentiva venir l'odore di qualche invenzione, non sarebbe man­
cato di far preda, per trasportarla a Parigi, anco di questo Termometro a
liquido, se davvero ce lo avesse trovato.
Anzi nemmen dieci anni dopo,
sembra che fosse diffuso in Francia il nuovo strumento, imperocchè, negli
Esperimenti nuovi anatomici, il Pecquet seguitò ancora a descrivere, come
avea fatto il Mersenno, la prima e più antica forma del Termometro san­
toriano.
E benchè nel 1666 i nuovi Strumenti a liquido si divulgassero
solennemente nelle descrizioni e negli iconismi de'Saggi di Naturali Espe­
rienze, nonostante al lontano Giorgio Sinclaro non pervenne una tale im­
portante notizia che verso il 1669, come s'ha dalle seguenti sue parole, che
si trascrivon qui dal I Dialogo del lib.
III della sua Ars nova et magna
gravitatis et levitatis: “ Aquam imbutam asse virtute rarefactiva, multum
mihi persuadetur ex nobili quodam experimento, quod nudiustertius solum
vidi.
Fuit enim Thermoscopium utrinque hermetice occlusum. Nam inferne
rotundam habuit ampullam superne etiam aliam, sed altera multo minorem.

Inter has tenuem admodum fistulam.
Eius dimidium inferius aqua, vel po-

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