Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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301277LIBRO III. to, tuttavia agiſce. Io dunque dimando: queſta.
cauſa, che agiſce ſenza che ne ſegua effetto niuno,
qual coſa agiſce?
certo ſe niuno effetto ne ſegue,
dovrà dirſi, che agiſce nulla.
Ora agir nulla, e.
non agire, non ſon forſe quello ſteſſo?
non ſono
eglino la ſteſſa coſa illuminar nulla, e non illumi-
nare?
riſcaldar nulla, e non riſcaldare? mover nul-
la, e non movere?
e perchè non ſarà egli anche lo
ſteſſo agir nulla, e non agire?
oltrechè quale azio-
ne è, che abbia per termine il nuila, e tenda al
nulla?
Niuna, riſpoſi; perchè ogni azione ha per
termine una qualche forma, che non è, ma dee.

cominciar ad eſſere per l’ azione ſteſſa, purchè il
ſoggetto ne ſia capace;
e a porre queſta forma ten-
de ſempre l’ azione;
e ſe tal volta non la pone,
ciò interviene per l’ incapacità del ſoggetto, non
perchè l’ azione non tenda ad eſsa, e non ſia ad eſ-
ſa naturalmente diretta.
Bene, diſse quivi il Signor
Conte;
ma quando la cauſa agendo non conſegue
l’ effetto;
qual coſa diremo noi, che ella agiſca?
Et io ſoggiunſi:
voi dimandate, qual coſa agiſca.
la cauſa, qualora agiſce;
perchè voi già ſuppone-
te, che ella non poſsa agire ſenza agir qualche.

coſa, che vale a dire ſenza produr quell’ @ffetto,
per cui agiſce;
il che è ſuppor quello ſteſso, di che
è quiſtione;
ne v’ accorgete, che l’ azione non è
nell’ effetto, ma nella caufa, e però potrebbe eſ-
ſere, quand’ anche l’ effetto non foſse.
E certo ſe
non foſse al mondo alcun corpo, che poteſse eſ-
ſere o illuminato, o riſcaldato, il ſole non

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