1ad arrestarci il passo un documento, che fa
così scrivere a Guglielmo Libri,
nel porgerlo fedelmente trascritto ai suoi lettori: “ Le premier qui, à ma
connaissance, ait fermè le thermomètre et l'ait soustrait ainsi à l'influence
de la variation de la pression atmosphèrique, a ètè un ingènieur romain
appelè Telioux, auteur d'une Matematica maravigliosa, rèdigèe à Rome
en 1611, et qui se trouve maintenant à la Bibliothèque de l'Arsenal (MSS
italiens n. o20, pag. 44). Voici la description que Telioux donne du
thermo
mètre: Instrumento composto da due fiale, col quale si conosce il cam
biamento del tempo in caldo e in freddo, secondo gradi e minuti ”. (His
toire des Sciences mathèm. T. IV, Paris 1841, pag. 471) e prosegue recando
la descrizione dell'Ingegnere romano, illustrata da un'apposita figura. Lo
strumento del Telioux ha senza dubbio qualche cosa di singolare, parteci
pando del Termometro ad aria, descritto dal Beriguardi nella prima edizione
dei Circoli Pisani, e del Termometro a liquido del Torricelli. Attendendo
bene infatti si vede che l'acqua al caldo sale e per impulso dell'aria dila
tata nell'ampolla inferiore, e per la dilatazione sua propria. Non si può
però in ogni modo negare all'inventore di questo strumento che egli non
abbia, molto prima del Torricelli, conosciuta la proprietà che hanno i liquidi
di dilatarsi al calore, e ch'ei non abbia saputo farne suo prò, nel costruire
un Termometro nuovo. Ma perchè è difficile il far la giusta ragion del me
rito a un Autore ignoto, e a un manoscritto rimasto per due secoli e mezzo
sepolto in paese straniero, riprendiamo l'ordine della nostra storia, per ve
nire a vedere a quale occasione il Torricelli pensasse di usar per misura
più comoda del calore le dilatazioni de'liquidi, piuttosto che quelle dell'aria.
nel porgerlo fedelmente trascritto ai suoi lettori: “ Le premier qui, à ma
connaissance, ait fermè le thermomètre et l'ait soustrait ainsi à l'influence
de la variation de la pression atmosphèrique, a ètè un ingènieur romain
appelè Telioux, auteur d'une Matematica maravigliosa, rèdigèe à Rome
en 1611, et qui se trouve maintenant à la Bibliothèque de l'Arsenal (MSS
italiens n. o20, pag. 44). Voici la description que Telioux donne du
thermo
mètre: Instrumento composto da due fiale, col quale si conosce il cam
biamento del tempo in caldo e in freddo, secondo gradi e minuti ”. (His
toire des Sciences mathèm. T. IV, Paris 1841, pag. 471) e prosegue recando
la descrizione dell'Ingegnere romano, illustrata da un'apposita figura. Lo
strumento del Telioux ha senza dubbio qualche cosa di singolare, parteci
pando del Termometro ad aria, descritto dal Beriguardi nella prima edizione
dei Circoli Pisani, e del Termometro a liquido del Torricelli. Attendendo
bene infatti si vede che l'acqua al caldo sale e per impulso dell'aria dila
tata nell'ampolla inferiore, e per la dilatazione sua propria. Non si può
però in ogni modo negare all'inventore di questo strumento che egli non
abbia, molto prima del Torricelli, conosciuta la proprietà che hanno i liquidi
di dilatarsi al calore, e ch'ei non abbia saputo farne suo prò, nel costruire
un Termometro nuovo. Ma perchè è difficile il far la giusta ragion del me
rito a un Autore ignoto, e a un manoscritto rimasto per due secoli e mezzo
sepolto in paese straniero, riprendiamo l'ordine della nostra storia, per ve
nire a vedere a quale occasione il Torricelli pensasse di usar per misura
più comoda del calore le dilatazioni de'liquidi, piuttosto che quelle dell'aria.
Ei, fedel seguace degli ammaestramenti di Galileo, non poteva non pren
der parte alle controversie, e con tanto più ardore è da credere che vi si
mettesse, quando, a combattere gli avversari, vedeva scendere in campo a
viso scoperto il suo diletto Maestro Benedetto Castelli. Perciò, nel leggere
la Risposta a Lodovico delle Colombe, il pensiero meditativo dell'illustre
Discepolo dovè trattenersi intorno a quella esperienza, che si legge ivi de
scritta colle seguenti parole: “ Presa poi per nostro maggiore avvertimento
una caraffa col collo assai lungo, e empiutala d'acqua sino a mezzo il collo,
e messala al fuoco, ci mostrò come, nello scaldarsi, ella andava ricrescendo,
sicchè, avanti che levasse il bollore, era accresciuta più di tre dita: rimos
sala poi dal fuoco, nell'intepidirsi, andava decrescendo e riducendosi al pri
miero stato ” (Alb. XII, 419, 20).
der parte alle controversie, e con tanto più ardore è da credere che vi si
mettesse, quando, a combattere gli avversari, vedeva scendere in campo a
viso scoperto il suo diletto Maestro Benedetto Castelli. Perciò, nel leggere
la Risposta a Lodovico delle Colombe, il pensiero meditativo dell'illustre
Discepolo dovè trattenersi intorno a quella esperienza, che si legge ivi de
scritta colle seguenti parole: “ Presa poi per nostro maggiore avvertimento
una caraffa col collo assai lungo, e empiutala d'acqua sino a mezzo il collo,
e messala al fuoco, ci mostrò come, nello scaldarsi, ella andava ricrescendo,
sicchè, avanti che levasse il bollore, era accresciuta più di tre dita: rimos
sala poi dal fuoco, nell'intepidirsi, andava decrescendo e riducendosi al pri
miero stato ” (Alb. XII, 419, 20).
Di qui era facile il passaggio al Termometro a liquido, e il Torricelli
pensò ingegnosamente di costruire sul fondamento di questa esperienza de
scritta dal Castelli e da Galileo, il suo nuovo strumento. Se poi l'invenzione
di questo fu applicata al Granduca Ferdinando II non si può attribuir ciò,
ripetiamo, ad altro che a un cortigianesco ossequio, e a quell'ingerirsi che
faceva il Padrone nelle esperienze fisiche del suo Matematico pensionato.
In ogni modo, circa all'anno 1644, questo nuovo Misuratore de'gradi del
calore che, chiuso d'ogni sua parte, si poteva, senza pericolo di versare il
pensò ingegnosamente di costruire sul fondamento di questa esperienza de
scritta dal Castelli e da Galileo, il suo nuovo strumento. Se poi l'invenzione
di questo fu applicata al Granduca Ferdinando II non si può attribuir ciò,
ripetiamo, ad altro che a un cortigianesco ossequio, e a quell'ingerirsi che
faceva il Padrone nelle esperienze fisiche del suo Matematico pensionato.
In ogni modo, circa all'anno 1644, questo nuovo Misuratore de'gradi del
calore che, chiuso d'ogni sua parte, si poteva, senza pericolo di versare il