317LIBRO I.
ſiderio della guerra laſcierà loro ſoffrir l’ ozio
delle lettere. Io tralaſcio di nominar molti al-
tri, che troppo lungo ſarebbe. Sol vi dirò, che
io vidi quella famoſa, e gentile raccoglitrice di
tutti i più nobili, e leggiadri ingegni, voglio
dire la Signora Donna Fauſtina Pignatelli Prin-
cipeſſa di Colobrano, delle cui lodi io non
prenderei a dire, ſe non ſe quando mi aveſſi
propoſto di non parlar più d’ altro; che trop-
po duro mi ſarebbe dover finir di lodarla, aven-
do cominciato, e paſſar ad altro argomento;
ne temerò d’ eſſer ripreſo di ciò, ch’ io dico, da
chiunque l’ abbia conoſciuta. Che di vero quan-
ti ornamenti può aggiungere alla bellezza et al-
la grazia un ſublimiſſimo ſpirito et una rara
intelligenza di tutte le coſe, eziandio più ſotti-
li, e recondite, accompagnata da ſomma chia-
rezza, e da un grazioſiſſimo modo di dirle ed
eſporle, tutti in lei ſono maraviglioſamente rac-
colti, ſenza che poſſa diſtinguerſi, qual di lo-
ro maggiormente riſplenda. De quali io non
poſſo giammai ricordarmi ſenza che mi tornino
inſieme alla memoria la corteſia, l’ affabilità,
la piacevolezza, ed una ſingolare ſoavità di ma-
niere e di coſtumi, che ella congiunge con tan-
to ſenno e gravità, che ben ſi moſtra anche nel-
le facezie, e nei motti eſſer Signora grandiſſima;
ne è coſa che ella faccia, cui non ſeguano,
come fedeli compagne, la giocondità, e la gra-
zia. Il percbè io mi eſtimo fortunatiſſimo di
delle lettere. Io tralaſcio di nominar molti al-
tri, che troppo lungo ſarebbe. Sol vi dirò, che
io vidi quella famoſa, e gentile raccoglitrice di
tutti i più nobili, e leggiadri ingegni, voglio
dire la Signora Donna Fauſtina Pignatelli Prin-
cipeſſa di Colobrano, delle cui lodi io non
prenderei a dire, ſe non ſe quando mi aveſſi
propoſto di non parlar più d’ altro; che trop-
po duro mi ſarebbe dover finir di lodarla, aven-
do cominciato, e paſſar ad altro argomento;
ne temerò d’ eſſer ripreſo di ciò, ch’ io dico, da
chiunque l’ abbia conoſciuta. Che di vero quan-
ti ornamenti può aggiungere alla bellezza et al-
la grazia un ſublimiſſimo ſpirito et una rara
intelligenza di tutte le coſe, eziandio più ſotti-
li, e recondite, accompagnata da ſomma chia-
rezza, e da un grazioſiſſimo modo di dirle ed
eſporle, tutti in lei ſono maraviglioſamente rac-
colti, ſenza che poſſa diſtinguerſi, qual di lo-
ro maggiormente riſplenda. De quali io non
poſſo giammai ricordarmi ſenza che mi tornino
inſieme alla memoria la corteſia, l’ affabilità,
la piacevolezza, ed una ſingolare ſoavità di ma-
niere e di coſtumi, che ella congiunge con tan-
to ſenno e gravità, che ben ſi moſtra anche nel-
le facezie, e nei motti eſſer Signora grandiſſima;
ne è coſa che ella faccia, cui non ſeguano,
come fedeli compagne, la giocondità, e la gra-
zia. Il percbè io mi eſtimo fortunatiſſimo di