Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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              <s>
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              scala termometrica, un passo importante, fissando il più basso o del minimo
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              recesso nel punto della fusione del ghiaccio. </s>
              <s>Ma quello del massimo ac­
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              cesso rimase tuttavia arbitrario, fissandolo nel punto de'massimi ardori del
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              sole in una delle più affannose giornate. </s>
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              <s>Il grado termico dell'acqua bollente, sotto una pressione atmosferica
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              invariabile, non fu assegnato come termine dei massimi accessi altro che
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              dai fisici moderni stranieri, che al trasformato strumento apposero i loro
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              nomi. </s>
              <s>Cosicchè non si può più oramai parlar di Termometro senz'aggiun­
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              gervi il nome o del Farenheit o del Rèaumur, i quali, per coloro che non
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              si curano di saperne la storia, son creduti e passano per i primi inventori
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              de'Termometri ad alcool o a mercurio, usciti un secolo e mezzo avanti
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              dalle mani del Torrıcelli. </s>
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              <s>Se però fra i perfezionamenti di questo Misuratore termico si vogliano
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              annoverare que'macchinamenti, nella loro semplicità più o meno ingegnosi,
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              per i quali si ridussero a nuova forma, o a mera curiosità spettacolosa, o a
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              renderne più comode le osservazioni, riducendoli per esempio a segnare i
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              gradi del calore sopra una mostra come glì orologi; i nostri Italiani del se­
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              colo XVII non si lasciaron togliere, nemmeno rispetto a ciò, i primi posti. </s>
              <s>
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              Ma perchè lungo, e forse alieno dal nostro istituto, sarebbe il trattenersi a
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              descriver que'macchinamente quali furono immaginati dai loro inventori, ci
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              contenteremo di por termine al presente capitolo col recar la descrizione,
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              che del suo nuovo Termometro a mostra fa Urbano Daviso. </s>
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              <s>“ Mi venne in pensiero, dice egli nel
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              <s>Figura 11.
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              Trattato della Sfera,
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              di trovare il modo
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              che questo crescimento e diminuzione di
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              caldo fosse dimostrato da un indice con­
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              forme si fa negli orologi per mostrare le
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              ore, e mi riuscì nella maniera seguente:
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              Feci fare un cannone di piombo, come nella
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              figura (11) ABCD, quale empii di acqua,
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              e nella parte DC vi posi un vasetto di
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              vetro con dentrovi migliarole di tal gravità
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              che, unite con detto vasetto, restasse a
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              galla in detta acqua, ed attaccata detta
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              ampolla con detto piombo G ad un filo
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              facevo passare questo sopra la girella E,
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              e lo rivoltavo attorno a quella, ed al capo
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              di detto filo, che pendeva dall'altro lato,
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              appesi un'altro pezzetto di piombo F di
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              poco minor peso di quello pesasse il piombo
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              e il vasetto del cannone. </s>
              <s>Nella parte poi
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              del cannone AB ci mettei una boccia di vetro col collo lungo tre palmi,
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              ed essa era grossa tre quarti di palmo nel diametro del vuoto. </s>
              <s>Questa,
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              avanti d'immergere il collo nell'acqua, riscaldai bene al fuoco e dopo im-</s>
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